Prima Vennero | Recensione

Prima Vennero | Recensione

Ogni tanto accade di trovarsi in difficoltà nel parlare di un gioco, non perché non sia piaciuto ma perché i temi trattati rimangono sotto pelle e minacciano di far salire, ad ogni respiro, il groppo in gola. Per me è accaduto con Prima Vennero, il chamber larp di Chaos League di cui oggi affrontiamo la recensione.

Procediamo però con calma e cominciamo con il ringraziare MS Edizioni che ci ha fornito la versione deluxe di Prima Vennero, disponibile per l’acquisto sul loro sito al prezzo di 20 euro nella versione cartacea + PDF o 35 euro per l’edizione deluxe. Vi ricordiamo inoltre che con il codice NoDiceUnrolled10 potete ottenere il 10% di sconto!

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Vennero poi a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Infine vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare

Le parole del sermone del pastore Martin Niemöller sull’inattività degli intellettuali tedeschi in seguito all’ascesa al potere dei nazisti è la premessa per questo gioco di ruolo profondamente immersivo che si gioca bendati con l’ausilio di una colonna sonora dedicata. Si tratta di un gioco progettato per sessioni one-shot della durata di 2-3 ore a cui possono partecipare da 3 a 5 giocatori. Prima Vennero, nella sua realizzazione non ha bisogno di un game master né di particolare preparazione. Questo è un gioco da affrontare con consapevolezza, la stessa con cui viene presentato dagli autori.

La Premessa Storica 

Prima Vennero sceglie di affrontare un momento della nostra storia molto particolare in un luogo preciso. I personaggi si trovano nella Berlino del 1942. E’ il periodo in cui la maggior parte degli indesiderati del regime nazista era già stata deportata, uccisa o era riuscita a rifugiarsi all’estero. Il periodo in cui i pochi rimasti sul suolo tedesco, terrorizzati, celano la loro vera identità dietro una facciata di “normalità”. Eppure basta un comportamento fuori dal comune e un collega di lavoro, un amico, un conoscente o un passante avvisa la Gestapo che indaga sul malcapitato. A fare il resto sono gli interrogatori della polizia politica.

Risulta evidente come questo gioco non sia competitivo ma si prefigga di far vivere ai giocatori un’esperienza comune.

A questo punto è doveroso specificare quello che viene sottolineato anche dagli autori di Prima Vennero: i personaggi dovranno fare scelte difficili e drammatiche, ma immaginare le scelte e le sofferenze di un altro, non è mai la stessa cosa che viverle.

I giocatori interpretano gli indesiderati del regime. Ogni personaggio ha un segreto e per sfuggire alla Gestapo che sta salendo le scale per cercarlo, si rifugia nella soffitta, al buio, scoprendo di non essere solo. In questo momento, comincia il gioco.

I Personaggi di Prima Vennero

Prima Vennero mette a disposizione sei schede personaggio. Per motivi linguistici alcuni personaggi hanno nomi maschili e altri nomi femminili tuttavia ogni personaggio può essere giocato scegliendo il genere che si preferisce; sono infatti proposti un nome maschile e uno femminile su ciascuna scheda. Questo tipo di attenzione ai fruitori del gioco denota cura e sensibilità e le medesime premesse vengono richieste a chi si approccia alla storia dei protagonisti di Prima Vennero.

Ogni personaggio giocabile ha una sua scheda e una serie di documenti associati. Tutti hanno qualcosa da nascondere o hanno fatto qualcosa di cui devono vergognarsi. Tutti hanno fatto scelte dolorose che hanno condizionato non solo le loro vite ma anche quelle degli altri. E’ importante sapere che i protagonisti di Prima Vennero, sono basati su persone realmente esistite, il suggerimento è quello di andare a scoprire qualcosa di più di loro, una volta finito di giocare.

Ciascun personaggio proposto ha un archetipo, un lavoro e due temi a rappresentarlo. Insieme a questi dati ci sono tre documenti da consegnare al giocatore quando si distribuiscono i personaggi. La scelta deve essere consapevole, nessuno dei temi proposti è di facile gestione e, ancora una volta, viene suggerito di non mettere sul tavolo qualcosa che potrebbe turbare eccessivamente i partecipanti. Scelto il proprio personaggio e ottenuti i documenti che lo riguardano, è il momento di procedere con la creazione vera e propria.

Il Passato, il Problema e la Soluzione

Come dicevamo, a ciascun giocatore vengono consegnati tre documenti.

Il primo concerne il passato del personaggio che ha scelto. Contiene alcune, fondamentali informazioni per imparare a conoscerlo meglio. Al suo interno è presente una scelta presa che in qualche modo lo ha portato nella situazione in cui si trova ora.

Il secondo documento è legato a qualcosa che il personaggio ha fatto e, che gli piaccia o meno, è odioso e imperdonabile per tutti gli altri.

Il terzo documento, infine, contiene qualcosa che potrebbe riscattarlo agli occhi dei presenti, del mondo e di se stesso. Che si tratti di un piano, un progetto o qualcosa di diverso che contribuirà a rendere migliore il mondo.

Ad ogni personaggio viene assegnato un appartamento all’interno dell’edificio in cui si trovano. Questa è la loro abitazione e al suo interno si celano segreti e oggetti che possono condannarli alla reclusione, alla deportazione o alla morte.

La Sicurezza al Tavolo

E’ indubbio che un gioco come questo, che affronta tematiche forti e complesse, che può portare a momenti disturbanti e a situazioni in cui l’emozione può traboccare, siano fondamentali dei sistemi di sicurezza.

Come vedremo in questa recensione di Prima Vennero, Chaos League, che ha anni di esperienza in questo settore, dedica un capito apposito a questa tematica. Questa sezione è fondamentale e troppo spesso ignorata o sottovalutata in altri giochi.

Al momento della scelta dei personaggi, i giocatori devono leggere i temi proposti e valutarli. Qualora vi fosse qualcosa che mette a disagio una o più persone può essere rimossa. Allo stesso modo se un personaggio crea disagio per propria natura, si può rimuovere e sceglierne un altro.

In Prima Vennero sono presenti anche due frasi specifiche per poter sospendere il gioco o, addirittura, per uscirne senza interrompere completamente l’esperienza degli altri giocatori. Lo scopo del gioco, ricordiamolo, è quello di far vivere emozionia chi partecipa, non di mettere a disagio o in difficoltà. In questo Chaos League dimostra di avere particolare attenzione e competenza, non solo nel proporre tematiche scottanti, ma anche nel saperle poi gestire durante il gioco.

Come si Gioca a Prima Vennero

Il gioco inizia narrando i flashback, brevi scene di 5 minuti. Gli autori hanno voluto supportare il racconto con tracce utili ad evocare il luogo in cui si svolge la narrazione. In ciascuna scena, incentrata a rotazione su ogni personaggio, gli altri giocatori interpreteranno le comparse. Ogni Flashback è incentrato su una scelta importante del suo passato che andrà a dettagliare maggiormente il personaggio.

E’ quindi arrivato il momento di restare al buio, indossando una benda sugli occhi. Ora i protagonisti si trovano nella soffitta, senza conoscersi. I personaggi si trovano lì perché l’arrivo della Gestapo li ha fatti scappare in cerca di rifugio nella speranza di non venire scoperti. Hanno il tempo, durante la perquisizione degli agenti nei vari appartamenti, di conoscersi. Nel mentre, ogni perquisizione rivelerà un indizio compromettente, qualcosa che sia agli occhi della Gestapo che a quelli degli altri nascosti nella soffitta, rende il personaggio sacrificabile per la salvezza di tutti gli altri.

L’unico modo perché qualcuno dei protagonisti sopravviva è quello di designare un Capro Espiatorio tra i giocatori. La Gestapo a quel punto lo arresterà, la perquisizione terminerà e così gli altri personaggi saranno salvi. Il Capro Espiatorio, invece, farà una fine tragica.

Ciascun giocatore può esprimere un voto, e uno soltanto, durante la Scena della soffitta. Fondamentale è sottolineare che non sono i personaggi a votare bensì i giocatori. Questa distinzione è importante perché il voto è una meccanica di gioco e come tale serve a far evolvere la storia.

E’ importante sottolineare che in Prima Vennero non ci sono tiri di dado, abilità, combattimento o altri elementi che sono presenti nella maggior parte dei giochi di ruolo. Si tratta di trovarsi al buio, insieme, per raccontare una storia matura, toccante e drammatica.

Recensione delle Tracce Audio di Prima Vennero

Come avrete capito da questa recensione, Prima Vennero è un gioco fortemente immersivo. Per questo motivo la colonna sonora dedicata, scaricabile con un comodo QR code presente nel volume, è fondamentale per rendere appieno l’esperienza. Non tutte le tracce sono effettivamente musica: ci sono anche rumori ambientali contestualizzati ai flashback di ciascun personaggio. Quello che è molto significativo, almeno secondo me, è che ciascuna traccia ha un tempo preciso, così da rendere ogni fase del gioco puntuale nella sua realizzazione evitando che il ritmo o la tensione calino.

Ho ascoltato tutte le tracce e posso dire senza alcun dubbio che il lavoro di ricerca e la cura dei particolari valgono davvero la pena.

Recensione dei Materiali di Prima Vennero: Edizione Deluxe

MS Edizioni ci ha inviato, come accennavamo all’inizio di questa recensione di Prima Vennero, l’edizione deluxe. Questa versione, oltre al manuale di gioco, contiene tutti i documenti dei personaggi e le bende per coprirsi gli occhi. Il tutto è riposto in una scatola di cartoncino, purtroppo molto leggero, tanto da dare l’impressione che non serva davvero a proteggere il contenuto.

Dal punto di vista estetico, tutto il manuale è d’impatto. Ogni pagina potrebbe essere estrapolata e costituire un gioco a sè. Font diversi e colori accesi sottolineano argomenti e passaggi del gioco. La scelta alla lunga però rende un po’ difficoltosa la lettura (almeno nella versione cartacea). Il testo nero su sfondo verde scuro, lo ammetto, mi ha fatto lacrimare gli occhi, anche se non ho riscontrato alcun problema nel leggere la versione digitale.

Conclusioni della Recensione di Prima Vennero

Prima Vennero, come si evince da questa recensione, non è un gioco per tutti e offre la possibilità di una singola e struggente esperienza.

Si tratta indubbiamente di un gioco particolare e niente affatto semplice da affrontare, soprattutto dal punto di vista emotivo; eppure è un gioco che mi permetto di consigliare perchè alle volte è necessario togliere la benda dagli occhi e abbracciare la sofferenza per capire meglio alcuni aspetti dell’umanità.

Se vi è piaciuta questa recensione di Prima Vennero, continuate a seguirci per scoprire altri giochi di ruolo!

Death Robot Jungle – Avventura Sonora | Recensione

Death Robot Jungle – Avventura Sonora | Recensione

Prima di tutto ci tengo a ringraziare Games Omnivorous per averci inviato una copia di Death Robot Jungle al fine di poter scrivere questa recensione. Solitamente trattiamo manuali e accessori standard per giochi di ruolo, ma questa volta l’oggetto in questione è un po’ diverso. Di seguito vi presenterò infatti un vinile, ma l’esperienza proposta non sarà solamente sonora.

Questo prodotto può tranquillamente essere considerato un accessorio da GdR poichè, nella sua semplictà offre un’esperienza completa. La confezione del vinile diventa uno schermo del master; sul retro sono presenti una mappa e delle indicazioni per leggerla. Il vinile invece costituisce, ovviamente, la colonna sonora.

Nel caso siate interessati all’acquisto del prodotto presentato in questa recensione, vi segnalo che potete trovare Death Robot Jungle sullo store ufficiale di Games Omnivorous al prezzo di 30 €.

L’Ambientazione Inclusa in Death Robot Jungle

Cerchiamo di capire quale esperienza propone Death Robot Jungle.

L’interno della copertina del vinile, come anticipato, può essere aperto e diventare uno schermo del master (grazie anche alla qualità dei materiali). Su una facciata è presente la stupenda mappa di un’isola, disegnata in maniera schematica e dettagliata. Mi ha ricordato una mappa di un vecchio videogioco JRPG o di un capitolo della saga di The Legend of Zelda, ma rimodernata e resa tanto originale quanto attinente all’opera. Sull’altra facciata si trovano alcune linee guida che caratterizzano l’ambientazione. La mappa (in versione stilizzata) è divisa in macro-aree e ognuna di esse viene descritta con poche ma efficacissime pennellate. Inoltre sono anche presenti degli elenchi dedicati alla flora, alla fauna e a degli eventi speciali che caratterizzano l’ambientazione.

I colori dominanti sono il verde e il rosso, con dettagli bianco/grigi; l’unico altro colore che ha un certo peso è il blu del mare che circonda l’isola sulla mappa. Questi colori vengono ripresi nelle varie parti del prodotto. Lo stile adottato è davvero particolare e, nella sua eccentricità, sa stupire e catturare subito l’occhio.

I Brani Presenti sul Vinile

Molto particolare è anche il genere musicale dei brani contenuti nel vinile. Farei fatica a dare un’altra definizione, quindi mi affido a quanto affermato dagli autori: fantascientifico-tropicale. In alcuni tratti è accostabile all’elettronica, in altri al jazz e in altri ancora non è accostabile a nulla. In ogni caso riesce a essere perfettamente in sintonia con l’ambientazione proposta, arricchendola profondamente. Gli autori stessi, infatti, consigliano di utilizzare questa colonna sonora come elemento portante della narrazione; ogni traccia porta con se emozioni e sensazioni uniche, molto significative per chi vuole vivere un’esperienza da gioco di ruolo diversa dal solito.

Dal punto di vista estetico, il vinile di Death Robot Jungle presentato in questa recensione è un classico 33 giri provvisto di Lato A e Lato B. Le tracce contenute sono in totale 10, con l’aggiunta di 4 intermezzi. La durata totale non è quindi esageratamente estesa ma, essendo pezzi strumentali e alternativi, l’ascolto ripetuto non mi ha causato nè noia nè fastidio.

Essendo davvero difficile esprimere a parole le sensazioni trasmesse da questi brani, preferisco lasciarvene un paio di esempi:

Conclusioni della Recensione di Death Robot Jungle

Questo prodotto appartiene alla categoria “Random Psych Weirdness” (“Stranezze Psichiche Casuali”) del sito di Games Omnivorous e un motivo ci sarà.

Non è un’esperienza convenzionale, ma a volte è positivo provare qualcosa di nuovo. In questo caso abbiamo un’ambientazione e la relativa colonna sonora dalla forte caratterizzazione. I due elementi sono stati creati l’uno in funzione dell’altro e per questo motivo costituiscono un connubio perfetto. Scorrendo tra i titoli delle canzoni e la presentazione minimalista dell’isola, ci troviamo di fronte ad un’isola tropicale con paludi, insetti giganti e un vulcano, la quale viene invasa da strani robot. Davvero complimenti alle brillanti menti di Andre Novoa e Manuel Pinheiro!

Bisogna tenere a mente che non è compresa alcun tipo di trama; il mondo è quello, ma saranno il narratore e i giocatori a doverci creare una storia attorno. Ovviamente dopo aver scelto un sistema di gioco adeguato, visto che di base non ve ne sono di consigliati. Personalmente io suggerirei qualcosa di minimale come Mörk Borg, in modo da non saturare l’immediatezza delle sensazioni proposte con un regolamento troppo dettagliato.

Il prodotto è molto stravagante, ma non si dimentica della praticità; sono infatti inclusi una versione stampabile della mappa e la colonna sonora in formato MP3.

Per concludere questa recensione, vi posso dire che a mio avviso Death Robot Jungle non è un prodotto per tutti, ma a tutti può regalare qualcosa di speciale e alternativo. Consigliato soprattutto per gli amanti delle stranezze. E dei robot psichedelici.

Se avete apprezzato questa recensione di Death Robot Jungle, continuate a scoprirci per scoprire altri originali prodotti di Games Omnivorous!
Sonor Village | Tutti Meritano Una Colonna Sonora | Recensione

Sonor Village | Tutti Meritano Una Colonna Sonora | Recensione

Siamo veramente molto contenti di avere la possibilità di scrivere una recensione su Sonor Village. Siamo entrati in contatto con Antonio Affrunti, direttore di Sonor Village, per una collaborazione e, grazie a lui, ora No Dice Unrolled ha una sua colonna sonora! Fantastico, no? In questo articolo vi racconteremo come si è sviluppato il rapporto con Sonor Village e di com’è nato il brano musicale che è stato composto appositamente per noi.

I Protagonisti della Recensione: Sonor Village

Sonor Village è un team localizzato a Roma che si occupa di sonorizzazioni e colonne sonore per cinema, tv, documentari, spot, jingle, libri e giochi. Negli ultimi anni si stanno specializzando nel campo delle sonorizzazioni per giochi da tavolo e di ruolo. Ad esempio hanno prodotto quattro pacchetti audio disponibili all’ascolto in anteprima e acquistabili per giocare su Astral, una piattaforma per giocare a giochi di ruolo cartacei online. Sono anche presenti su Youtube e su Apple Music. Vantano svariate collaborazioni. Acchiappasogni (OST per Le notti di Nibiru, Augusta Universalis, Dungeon 6 e Dragon Fighters), Minos Game (OST per Rockopolis), Scuola di GdR, A.P.S., Dicegames Italia, oltre a lavori in Germania, Stati Uniti e altro ancora. Qui di seguito un trailer con alcuni estratti del loro lavoro.

I primi contatti tra Sonor Village e No Dice Unrolled

Innanzitutto vorrei premettere una considerazione che può sembrare marginale ma a mio avviso molto importante. Antonio si è sempre dimostrato gentile e molto paziente. E’ difficile a volte esprimere a parole concetti riguardanti la musica o far capire preferenze o richieste di modifiche. Tra chiarimenti, dettagli e cambiamenti abbiamo stressato più volte la nostra controparte, che si è sempre dimostrata attenta, comprensiva e propositiva.

Il primo passo è stato quello di decidere di cosa avessimo bisogno. Nel nostro caso una introduzione da utilizzare ad esempio con il logo, da cui derivare un brano più lungo. Per renderlo più modulabile si è pensato a una parte centrale da poter inserire in loop. Così da poter avere un brano di durata completamente controllabile.

A questo punto dopo aver deciso il formato si doveva arrivare al cuore della questione, la musica. Per permettere a Sonor Village di orientarsi ci è stato chiesto di dare delle references per poter far capire al meglio quali fossero i nostri desideri. E noi, che siamo dei tamarroni fantasy con un cuore morbido fatto di noir gotico, ci siamo messi a cercare. Volevamo principalmente qualcosa di epico, con delle tonalità dark.

Ci siamo messi a cercare e abbiamo inviato alcuni brani con delle sonorità affini al nostro obiettivo. Abbiamo specificato quali parti di questi brani hanno maggiormente conquistato il nostro gusto, dopodichè ci siamo messi in attesa del lavoro degli autori.

Il Cuore Della Recensione Su Sonor Village

Dopo un po’ di giorni Sonor Village ci ha restituito i nostri desideri in un provino preliminare. Ha incontrato i nostri gusti, pur avendo alcuni dettagli che non ci convincevano. E’ normale, era la prima bozza del brano e c’era bisogno di confrontarsi. Ma la base era già molto promettente. E’ seguito un fitto scambio di messaggi volto a modellare il risultato in base al nostro gusto e all’esperienza di Sonor Village. Alcuni elementi sono stati modificati, poi, quando siamo rimasti soddisfatti della prima versione, Sonor Village ha realizzato quella definitiva, mixata e masterizzata.

Dopo un altro po’ di giorni è finalmente arrivata a noi la nostra sigla. Una versione completa più tutte le parti tagliate da utilizzare a nostro piacimento. Ecco a voi il risultato.

Come Lavora il Team

Abbiamo chiesto direttamente ad Antonio di descrivere come si lavora nel suo team e ci ha raccontato qualcosa di loro:

Fondamentalmente lavoriamo per la preproduzione dei brani negli studi personali di ogni membro del team di lavoro utilizzando software di composizione musicale. Il lavoro viene poi finalizzato (con missaggio e mastering) in uno studio di registrazione altamente professionale, il Village Recording Studio, dove vengono registrati anche, in base alla tipologia di sonorizzazione richiesta, strumenti reali e voci. In questo modo uniamo il massimo della qualità digitale al massimo della qualità analogica per ottenere il risultato migliore possibile. Fin da subito il nostro obbiettivo è stato di poter aggiungere ad una ottima composizione musicale anche una qualità audio di livello professionale.

Ovviamente la prima cosa è sviluppare empatia con il gioco e le sue dinamiche e crearne un “suono” originale per aumentare l’interazione emotiva del giocatore con il gioco stesso. La musica è un mezzo potente che smuove sentimenti molto più di mille parole!

Chi Ha Bisogno di una Colonna Sonora?

In redazione siamo molto soddisfatti della nostra colonna sonora personale. Gestendo un sito di recensioni attivo sui social avere una nostra musica non può che essere un vantaggio. Questa utilità tocca anche altri ambiti. Ad esempio, vista la grande espansione su Kickstarter dei giochi di ruolo è anche importante, mentre si presenta un progetto, corredarlo con una musica appropriata.

Ma può servire una colonna sonora a un gruppo di gioco di ruolo? A meno che si sia vinto alla lotteria o che si siano comprati i Bitcoin al momento giusto, direi certamente non per una one-shot. Ma per una campagna lunga si potrebbe pensare. Personalmente nell’ultimo periodo mi diletto a realizzare delle brevi sigle amatoriali da usare per separare il momento dello “sfogo preventivo” e “preparare il mood”. Ne avevo parlato in un precedente articolo su come strutturare una sessione. Inoltre una musica introduttiva o da usare come tema ricorrente nei momenti di pathos ha altri vantaggi. Da un lato crea senso di appartenenza, dall’altro genera una correlazione forte tra la melodia e un ricordo importante, come può essere una campagna storica durata anni.

Ovviamente non è necessario utilizzare sempre una colonna sonora fatta comporre appositamente, ma per qualche cosa di veramente speciale potrebbe valerne la pena.

Considerazioni Finali della Recensione di Sonor Village

Siamo rimasti molto soddisfatti del nostro brano musicale e di com’è stato portato avanti il lavoro. Comunicazione, impegno e attenzione alle nostre esigenze non sono mai mancate e siamo riusciti a essere capiti anche quando cercavano a parole di condividere un concetto puramente musicale.

E’ bello avere un punto di riferimento per un tale servizio. Certamente non è una necessità quotidiana, ma è una risorsa da tenere in considerazione. Non è possibile darvi una fascia di prezzo in quando ogni caso merita un preventivo a sè, ma Antonio ci ha espressamente detto di invitarvi a chiedere perchè i costi potrebbero essere molto contenuti! Gli eventuali interessati possono contattare Sonor Village attraverso la pagina Facebook, inviando una mail all’indirizzo sonorvillage@gmail.com o telefonando al numero 06 7696 8056.

Continuate a seguirci per scoprire altre realtà come Sonor Village!

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