VHS Dice – Lo Stile Retrò Per i Tuoi Dadi | Recensione

VHS Dice – Lo Stile Retrò Per i Tuoi Dadi | Recensione

In principio di questa recensione, vorrei ringraziare 1985 Games per averci mandato due set della linea VHS Dice così da provarli e fornirvi la nostra opinione. 1985 Games ha sede in Oregon ed è stata fondata da un gruppo di giocatori alla ricerca di un modo migliore per giocare in tempo reale, senza dover interrompere l’azione per disegnare ogni albero sulla mappa. Il loro catalogo è molto vasto e comprende anche delle bellissime mappe per i combattimenti di cui trovate la recensione qui.

Se dopo aver letto questo articolo voleste accaparrarvi uno dei molti set della linea, li potete trovare sullo store ufficiale al costo di 70 dollari a set. Non dimenticate che se usate il codice NoDiceUnrolled15 al momento del pagamento, riceverete uno sconto del 15% sul vostro ordine!

La linea prevede, al momento, cinque set differenti: Plasmic Punch, Starstorm, Ruby Red, Surge e Crystal Ball.

Colori Vivaci e Spigoli Vivi

Ho ricevuto ben due set di dadi di questa linea e con una certa trepidazione ho aperto le confezioni. Al loro interno ho avuto il grande piacere di trovare i set Plasmic Punch e Ruby Red.

Innanzitutto devo dire che la custodia riproduce in maniera molto fedele quella delle vecchie VHS. Naturalmente le dimensioni sono adeguate a contenere un set di dadi; la confezione quindi sta comodamente in una mano.

I dadi sono mantenuti in posizione statica all’interno della confezione da una lastra di plastazote ad alta densità con alloggi pre-forati; in questo modo ogni singolo dado ha il proprio alloggiamento, senza rischio di perdersi.

Una volta tolti dalla confezione, i dadi risultano coloratissimi, brillanti e con spigoli vivi. Sono realizzati a mano in resina, sono leggeri e hanno riflessi molto particolari che sanno affascinare e catturare l’attenzione. Ogni set di VHS Dice è composto da 7 dadi poliedrici; troviamo i classici d4, d6, d8, due d10 (uno con le unità e uno con le decine, per le percentuali), d12 e d20.

Recensione Tecnica di VHS Dice

I dadi di questa linea tutta da collezionare mantengono il formato standard da 16 mm. Sono particolarmente maneggevoli, lucidi e dai riflessi cangianti tanto che, una volta colpiti dalla luce, sembrano rifletterla e cambiare quasi colore. La resina è di ottima qualità e la sensazione al tatto è quasi quella di avere tra le mani una gemma, piuttosto che un dado poliedrico.

Questi set di dadi sono particolarmente maneggevoli, ogni pezzo ha il giusto peso e un’ottimo bilanciamento così da consentire un rotolamento adeguato e lasciare l’immancabile suspance sull’esito dei tiri. Il font scelto è decisamente grande e assolutamente leggibile, anche ad una certa distanza. Ho apprezzato particolarmente questo aspetto e il fatto che riescano comunque a rimanere a tema (sebbene in contrasto cromatico) con l’estetica dei dadi.

Esperienza, Fantasia e Passione

1985 Games è una società costituita da giocatori che si dedicano a fornire ad altri giocatori prodotti per migliorare la loro esperienza di gioco. La passione di questa azienda traspare tutta nella realizzazione artigianale di questi dadi. Nello stesso set, proprio per la lavorazione artigianale, ci sono piccole differenze tra un dado e l’altro, cosa che rende ogni singolo pezzo unico.

Indubbiamente le scelte cromatiche e la confezione così originale trasformano ogni singolo set in un oggetto da collezione.

Conclusione della Recensione di VHS Dice

In conclusione di questa recensione, devo dire che i VHS Dice mi sono veramente piaciutipratici da utilizzare e facili da custodire grazie alla speciale custodia retrò.

Considerando la varietà di prodotti di questa categoria sul mercato, il prezzo potrebbe sembrare elevato, ma vi garantisco che sono decisamente durevoli e che la qualità si nota in ogni singolo dettaglio. Potrebbero davvero essere l’ultimo set di dadi da acquistare!

Se vi è piaciuta questa recensione di VHS Dice, continuate a seguirci per scoprire nuovi accessori per GdR!

Dadi Personalizzabili in Legno di Alea Jacta Est | Recensione

Dadi Personalizzabili in Legno di Alea Jacta Est | Recensione

Ci tengo a ringraziare Alea Jacta Est per averci inviato i loro dadi personalizzabili in legno al fine di poter scrivere questa recensione.

Si tratta di dadi a sei facce in legno di varie dimensioni, personalizzabili attraverso il sito ufficiale. Per poter scrivere questa recensione ho avuto il piacere di creare tre dadi personalizzati e ricevere due set di dadi del gioco dell’Orlog (preso da Assassin’s Creed: Valhalla).

Se siete interessati all’acquisto, sono disponibili sul sito ufficiale di Alea Jacta Est; i dadi personalizzabili in legno a sei facce di 2 cm costano 8.45€, quelli di 3 cm 11.90€, il dado da 4 cm 12.90 mentre due set di dadi del gioco dell’Orlog costano 36€. Vengono però offerti molti altri dadi sia prefatti che da customizzare quindi vi consiglio di darci un’occhiata e scoprire le relative offerte; ve ne segnalo solamente una: acquistare più dadi uguali vi permette di avere sconti sempre maggiori!

Recensione delle Caratteristiche Generali dei Dadi Personalizzabili in Legno di Alea Jacta Est

Attraverso il sito ufficiale si può iniziare a creare i propri d6! Ammetto che sarebbe bello vedere l’aggiunta anche di altri tipi di dado, ma mi rendo conto che alcuni non siano semplici da realizzare in legno in maniera precisa.

Il sito offre anche dei dadi già pronti, con tematiche e dimensioni differenti. Non sono tutti pensati per il gioco di ruolo, quindi vi consiglio di dare un’occhiata anche se siete in cerca di idee regalo. Ci sono dadi per scegliere un esercizio fisico da fare, una bevanda o un cibo da consumare e tanto altro ancora.

I dadi sono tutti del medesimo materiale: legno proveniente dalla regione francese della Borgogna-Franca Contea lavorato artigianalmente. La passione e la cura mostrate dagli autori sono encomiabili e si notano in prodotti di alta qualità; l’impressione è quella di avere tra le mani accessori che dureranno nel tempo.

Come Creare i Vostri Dadi Personalizzabili

Innanzitutto va selezionata la dimensione del lato, che può essere di 2, 3, 4 o 7.5 cm per quanto riguarda i dadi con gli spigoli arrotondati, mentre quelli perfettamente cubici sono disponibili solamente di 2 o 3 cm. Oltre al classico dado, è anche disponibile la versione portachiavi; questa solamente nella versione con i bordi arrotondati di lato 2 o 3 cm.

In seguito ogni faccia del dado può essere modificata secondo i propri gusti; su ognuna di esse può essere inserito un testo, un’immagine o un QR code. Il testo può accompagnare una delle altre due opzioni, ad eccezione dei dadi da 2 cm, in cui si può solamente scegliere un tipo di personalizzazione per ogni faccia del dado.

I font per le scritte sono abbastanza pochi e semplici, in modo da non compromettere la leggibilità; ovviamente si può anche regolare la grandezza del testo per appagare i propri gusti.

Le immagini invece le ho trovate più varie; si passa dai classici numeri a emoticon, simboli, animali, attività e molto altro. Anche la dimensione delle immagini può essere regolata e la possibilità di ruotarle aggiunge un ulteriore grado di personalizzazione. Inoltre si possono anche aggiungere immagini caricate direttamente dal proprio dispositivo, a patto ovviamente che non siano troppo articolate; il legno viene bruciato per poter incidere le scritte e le immagini, quindi troppi particolari genererebbero solamente un risultato confuso e illeggibile.

Molto interessante anche la possibilità di inserire QR codes. Si possono aggiungere tramite link, attraverso Wi-Fi o compilando i campi di un tipico biglietto da visita e lasciando che il sito ne generi istantaneamente uno.

Le Mie Scelte: Esempi di Dadi

Grazie alla gentilezza di Alea Jacta Est, ora vi posso parlare nel dettaglio dei tre dadi che ho potuto personalizzare e sul perchè abbia fatto queste scelte.

Il primo dado l’ho dedicato al nostro sito: un dado in legno con dei semplici numeri e il logo stilizzato di No Dice Unrolled su una faccia. La dimensione che ho scelto per questo dado è di 4 cm, in modo da dare il giusto spazio all’immagine. Per questa ragione è particolare da maneggiare, ma vedere un dadone con il proprio logo sopra fa un bell’effetto! E considerando la grandezza non risulta nemmeno troppo pesante.

Nel secondo dado ho voluto mettere su ogni faccia un’emoticon diversa; con un po’ di fantasia ho pensato che potesse essere utilizzato durante un incontro con un PNG per decidere casualmente la sua prima impressione dei personaggi. In questo caso ho scelto la dimensione più piccola e risulta molto più gestibile e leggero rispetto alla prima creazione. Le pirografie sono ben fatte, più pulite e precise di quelle del primo dado, considerando la maggiore semplicità dei soggetti.

Infine ho creato un portachiavi di 3 cm, questo può essere una bella idea per avere un ricordo di una campagna a cui siete affezionati; io ad esempio ho inserito su ogni faccia un simbolo rappresentativo di uno dei personaggi, con annesso nome. Questo dado non può essere sicuramente utilizzato in gioco ma può essere un buon regalo da fare a qualche giocatore o master.

Orlog: Dadi Norreni

Come già anticipato, mi sono stati inviati anche due set di dadi per il gioco dell’Orlog, un gioco di dadi norreno basato sulla strategia e sulla fortuna, preso dal videogioco Assassin’s Creed Valhalla. Questo gioco non è realmente esistito nella storia dei popoli norreni, ma è sicuramente molto a tema.

Si tratta di un gioco in cui si lanciano dadi (tre volte ogni round) e si confrontano i risultati con il proprio avversario. Ogni faccia presenta simboli come elmi, scudi, frecce e asce e le loro interazioni permettono di capire come procede la battaglia. Le sorti di quest’ultima possono anche essere influenzate dall’utilizzo del favore degli dei, un’altra meccanica significativa.

Ho trovato molto originale l’idea di avere questi dadi nello store; con due set è possibile dare vita a infinite battaglie; vi consiglio anche di dare un’occhiata a tutti gli accessori extra, come i sassolini, i segnalini e tanto altro ancora.

Nel caso vogliate saperne di più su questo gioco di dadi e sul suo funzionamento, vi lasciamo questo video di spiegazioni.

Conclusioni della Recensione dei Dadi Personalizzabili Alea Jacta Est

I dadi artigianali di Alea Jacta Est sono un ottimo prodotto: esteticamente appaganti, qualitativamente validi e realizzati in maniera sostenibile. Ho apprezzato l’utilizzo di sacchetti minimalisti in lino e l’assenza di plastica nell’imballaggio. Tutelare l’ambiente è sempre un valore aggiunto!

Per quanto riguarda la personalizzazione dei dadi sono rimasta sorpresa dalla varietà di scelta e la possibilità di poter inserire immagini totalmente personalizzate. Per i collezionisti di dadi comunque questo prodotto è da non perdere, soprattutto perchè sono al contempo di legno e personalizzabili! Inoltre se avete bisogno di dadi personalizzati per un vostro gioco di ruolo originale, questo potrebbe essere un buon metodo per crearli su misura e di legno.

In attesa di poter vedere su Alea Jacta Est anche dadi poliedrici personalizzabili e non, consiglio a tutti di dare un’occhiata al loro sito, non ve ne pentirete; inoltre è in continua evoluzione ed espansione, quindi potrete sicuramente trovare anche tante opzioni aggiuntive!

Se vi piaciuta questa recensione dei Dadi personalizzabili Alea Jacta Est, continuate a seguirci per scoprire nuovi accessori per GdR!

Candy Dice Sets – Un Colorato Mondo di Dadi | Recensione

Candy Dice Sets – Un Colorato Mondo di Dadi | Recensione

In questa recensione vi parliamo dei Candy Dice Sets, dadi artigianali dai vivaci colori ispirati alle caramelle gommose della nostra infanzia. Questi accessori fanno parte di un progetto Kickstarter tutto italiano, ringraziamo il suo creatore Emanuele Terzoni per averci mandato due set da valutare. Per rimanere aggiornati sui suoi lavori, potete seguirlo sulle pagine Instagram (o il secono profilo specifico) e Facebook.

Per acquistare questo prodotto, vi consigliamo di visitare la pagina ufficiale della campagna Kickstarter. Con 18 euro vi potete portare a casa un set completo, incluso in un delizioso barattolino di vetro; le possibilità e la personalizzazione sono poi molto ampie!

Tutti i Colori più uno

Le opzioni offerte comprendono cinque set “base” che differiscono per nome e colore; inolre, esclusivamente per il Kickstarter, sono disponibili tre opzioni speciali e più elaborate.

I modelli “semplici” sono Dark Love, Lemon Twist, Sugar Rush, Sweet Dream e Tropical Taste. La seconda categoria invece comprende AcquaSparkle, IncubiPassion e SugarGasm. Guardando la varietà presente, posso tranquillamente affermare che chiunque può trovare una colorazione particolare che fa al caso suo.

L’autore ci ha inviato due set: il Tropical Taste, dai colori esotici, e l’IncubiPassion, dai toni passionevolmente dark. Un dettaglio che mi ha piacevolmente colpito è il fatto che, quando attraversati dalla luce, proiettano gradevoli riflessi dei colori che li compongono.

Recensione Tecnica dei Candy Dice Sets

I dadi sono veramente belli da vedere, leggeri da lanciare e al tatto risultano lisci e piacevoli da maneggiare (grazie anche agli angoli arrotondati); sembra proprio di avere in mano una caramella!

I materiali utilizzati comprendono resine epossidiche effetto vetro, gomme siliconiche e coloranti per resine a base di alcol; ogni elemento è stato selezionato con elevati standard di qualità.

Parlando del font, posso affermare che è sempre ben leggibile e non si confonde mai con i colori dei dadi. Dopotutto una delle caratteristiche più basilari (e ricercate) è pur sempre la comodità di utilizzo!

Le dimensioni sono quelle standard di un classico set da sette dadi, comprensivo di d4, d6, d8, due d10, d12 e d20.

La Passione fa la Differenza

Ogni set di dadi è spedito in una bellissima boccetta di vetro chiusa con un tappo di sughero, al cui collo si trova un pezzo di spago con legato un cartoncino con su scritto “Homemade with love”; un chiaro segno che indica la grande passione adoperata dell’autore nel crearli.

A tal proposito possiamo dire che la realizzazione e il packaging, per quanto fatti a mano, sono realizzati da un esperto; questi dettagli danno ancora più valore al prodotto. Trovarsi tra le mani qualcosa che trasuda amore e non “produzione in serie” è sempre una bella sensazione, sia come acquisto che come regalo.

Conclusione della Recensione di Candy Dice Sets

Per concludere questa recensione, devo dire che i Candy Dice Sets mi sono veramente piaciuti: belli da vedere e pratici da utilizzare; sicuramente questo è stato gevolato dal fatto che Emanuele è un pittore professionista che sa come si usano i ferri del mestiere e che non rinuncia mai alla qualità.

Sicuramente è un acquisto consigliato a chiunque cerchi dadi artigianali e voglia anche supportare un prodotto Made in Italy.

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Dado Massive Gelatinous : Io Ce L’Ho, e Voi No? | Recensione

Dado Massive Gelatinous : Io Ce L’Ho, e Voi No? | Recensione

Che bello fare la recensione del dado Massive Gelatinous! Quali sono le due cose cubiche che vengono subito in mente a ogni giocatore di giochi di ruolo? Le palle del barbaro quando carica da solo un beholder? Direi di no! Ovviamente mi sto riferendo ai d6 e ai cubi gelatinosi, dei gran bei pezzi di melma.

Mi sono sempre piaciuti, un po’ perchè sono una versione migliorata, anche se vagamente mortale, degli aspirapolvere robot. Un po’ perchè dal punto di vista della ricompensa sono come la vetrina delle offerte, per cui si può capire prima che cosa si può ottenere combattendoli. Ma soprattutto perchè tanto tempo fa, dopo aver concesso a un PG nuovo di zecca uno spadone mercuriale (parliamo di D&D3.0) solo perchè il giocatore mi aveva stressato l’inverosimile, ebbi la grandissima soddisfazione di vederlo sciogliere dentro al Cubo Gelatinoso al primo attacco del primo combattimento. Come dite? L’acido del Cubo Gelatinoso non scioglie nè la pietra nè il metallo? Peccato, il mio amico non lo sapeva. Probabilmente neanche io. A mia discolpa diedi alla spada un tiro salvezza e uscì un 1. Eravamo giovani e inesperti. Perdonami Teo.

Ma Siamo Qui per la Recensione di Massive Gelatinous

Avete anche ragione. Non siete qui per ascoltarmi blaterale di partite adolescenziali negli anni ’90. Ma non ditemi che siete qui per la recensione di Massive Gelatinous. Veramente devo spiegarvi se è bello un d6 gigante che ricorda un Cubo Gelatinoso? Ma stiamo scherzando? Ma avete visto le foto? E’ un bel dadone con lato di 51 mm, bello pesante, con gli spigoli arrotondati. Ed è decorato per sembrare un Cubo Gelatinoso. Cosa dovete sapere di più? Nel caso aveste fallito la prova di Percezione, il numero di teschi determina il risultato di ogni faccia. Data la sua stazza per poterlo usare più che una superficie piana serve una pista d’atterraggio e sicuramente un materiale che attutisca i suoni altrimenti sveglierete non solo i vicini di casa, ma anche la loro furia omicida, se sopravvivranno allo spavento del boato dell’impatto.

Scherzi a parte il dado è della dimensione standard dei d6 formato large, è pesante e necessita di accortezza se lo si vuole utilizzare. Anche se a mio modesto parere il suo miglior utilizzo è su uno scaffale molto visibile per far morire d’invidia gli amici e per guardarlo ogni volta che gli passate d’avanti. Vi sfido a farlo e a non ammettere a voi stessi che sono stati soldi spesi benissimo. Potete anche usarlo come miniatura di un Cubo Gelatinoso ed è a dir poco perfetto.

Per chi vuole un Cubo Gelatinoso più facilmente lanciabile esiste la versione a grandezza standard.

Gelatinous Cube? Gelatinous Cute!

Concludo questa recensione innanzitutto ringraziando di cuore Severed Books per averci inviato una copia di Massive Gelatinous e soprattutto per avermi reso un accumulatore compulsivo dadofilo felice. Potete trovare Massive Gelatinous su Amazon o Etsy, oltre che sul mio scaffale. Il prezzo è di circa $18 (circa 15€) più le spese di spedizione. Vi consiglio caldamente di andare anche a dare un’occhiata al sito di Severed Books, pieno di cose interessanti. Tra cui troverete i preorder per Massive Gelatinous 2, con le due opzioni Blood Swirl (trasparente con oggetti color sangue) ma soprattutto la versione che si illumina al buio. Voglio possed… voglio recensire anche quella!

In un ultimo attimo di serietà posso dirvi che si tratta di un prodotto che va a solleticare sapientemente il palato dei giocatori di ruolo. La versione standard è utilizzabile con facilità, quella large meno. E’ indubbio però che a livello visivo il dado grande sia veramente bello da osservare e da esporre. Inoltre la possibilità di usarlo come miniatura di gioco è tutt’altro che uno scherzo. Come ogni cosa bella, particolare e non prodotta dietro casa vanno valutati costo e spese di spedizione, ma potrete pensarci solo dopo aver superato un Tiro Salvezza su Saggezza, altrimenti non riuscirete a resistere e vi… scioglierete dinnanzi alla sua bellezza!

Se vi è piaciuta questa recensione del dado Massive Gelatinous, continuate a seguirci per conoscere altri prodotti particolari!
Adventurers! Dungeon Special Edition | Recensione

Adventurers! Dungeon Special Edition | Recensione

La recensione di oggi parla di Adventurers! Dungeon Special Edition, un gioco di ruolo in stile Old School creato da Umberto Pignatelli, già autore di giochi di ruolo e librigame dal 2008.

Adventurers! è un GdR generico e leggero, declinato di volta in volta in differenti ambientazioni. L’oggetto della nostra recensione è una di queste, se vogliamo la più classica: l’esplorazione dei dungeon.

Ringraziamo La Terra dei Giochi per averci fornito il manuale. Se vi interessa l’acquisto lo potete trovare sul loro sito al prezzo di 12,90€ per la versione cartacea, 6,90€ quella digitale.

Manuali Leggeri e Armature Pesanti

Il prodotto cartaceo presenta dimensioni molto pratiche (poco più grande di un A5), con circa 80 pagine e una particolare copertina con rifinitura soft touch. Molto gradevole al tatto, ma da maneggiare con mani pulitissime per evitare macchie!

L’illustrazione frontale, a colori, è decisamente ben fatta, e i suoi dettagli vengono riproposti all’inizio dei vari capitoli in bianco e nero. Purtroppo, anche se le immagini all’interno sono ugualmente apprezzabili, sono in numero veramente ridotto e fungono semplicemente da cornice alle colonne di testo. La qualità c’è, ma avrei preferito un po’ di quantità in più.

Recensione del Regolamento Tutto in Uno di Adventurers!

Una caratteristica distintiva dei manuali della serie Adventurers!, contrariamente a prodotti analoghi, è l’includere tutto il necessario al gioco. Troviamo infatti la guida per il giocatore seguita dalla guida per il game master. E’ presente inoltre un’interessante sezione dedicata al bestiario, con la descrizione delle creature che si possono incontrare durante le avventure. Completa il volume un’appendice con le indispensabili schede di gioco.

Si respira fin da subito l’atmosfera Old School promessa. Troviamo i tipici personaggi fantasy (guerriero, mago, chierico…) impegnati nell’esplorazione di dungeon ricchi di mostri, trappole mortali e tesori.

Adventurers! Dungeon non è a parer mio un gioco per assoluti principianti, ma richiede un minimo di esperienza. Le regole descritte, anche se semplici e facili da gestire, sono spesso molto generali. Bisogna avere un po’ di dimestichezza con la materia per poter gestire una sessione scorrevole e divertente per tutti.

La meccanica di gioco si basa sul sistema del lancio di 2d6 più il modificatore di caratteristica. Quest’ultima è molto spesso scelta dal game master in base al tipo di prova. Un risultato di 7 o maggiore determina il successo del tiro.

I Personaggi in Adventures!

Ogni giocatore dovrà confrontarsi con la creazione del suo personaggio. Si parte dal concetto (archetipo e definizione, es.: mago sfortunato), la scelta della razza, le caratteristiche e le abilità.

Ogni abilità prevede una versione base e una avanzata, rendendo la progressione degli eroi semplice ma estremamente efficace.

La componente magica è organizzata in “sfere di potere”, ognuna di diversa tipologia (danno, evocazione, guarigione…), racchiuse in tre macro categorie: arcana, divina e natura.

Infine, bisogna determinare attacco, difesa e scegliere l’equipaggiamento.

Questi ultimi sono strettamente collegati, in quanto l’offensiva e la protezione di ogni eroe dipende dall’arma e dall’armatura che possiede.

Avanzamento per Tutti

Oltre all’esperienza dei singoli avventurieri, è possibile far avanzare anche le compagnie degli eroi, ovvero il gruppo di personaggi che viaggia ed esplora insieme. Inoltre, anche le fortezze che li accolgono (castelli, torre del mago…) si sviluppano e crescono nel corso alla storia. Questa particolarità suggerirebbe un tipo di gioco a lungo termine, con campagne che si protraggono nel tempo. Tuttavia, l’esperienza insegna come l’esplorazione di un dungeon possa essere un’attività di breve durata (qualche sessione, o addirittura un’unica one shot). Il game master potrebbe quindi prevedere un gioco prolungato in un’ottica di avventure secondarie in serie, piuttosto che un’unica grande quest principale.

Nella sezione dedicata al game master, viene suggerito un metodo di creazione del dungeon a livelli, chiamato “progettazione astratta”. Questo sistema si caratterizza per l’assenza di una mappa vera e propria, e può facilitare e accelerare la preparazione del gioco. La presenza di una mappa disegnata è però, a parer mio, una componente davvero importante. Ogni partecipante dovrebbe avere la possibilità di immedesimarsi al meglio nell’atmosfera tipica del gioco di ruolo.

Conclusioni della Recensione di Adventurers! Dungeon Special Edition

La sensazione generale è quella di un gioco prevalentemente tecnico. Lo spazio per l’interpretazione, anche se incoraggiata, è decisamente ridotto rispetto ai combattimenti e ai tiri di dadi.

PRO

I giocatori più esperti potranno usufruire di un manuale di veloce lettura che permetterà di organizzare un gioco semplice ma completo.

CONTRO

I neofiti potrebbero trovarsi spiazzati da numeri e regole e dover ricorrere alla lettura del sistema più volte nel corso di una sessione.

Ho solo più un piccolo appunto da fare. Sarebbe stata forse necessaria un’ulteriore revisione del testo; sono infatti presenti alcuni refusi e alcuni errori che non ne pregiudicano troppo, fortunatamente, la lettura.

Detto questo, siamo giunti alla conclusione di questa recensione; se cercate un’esplorazione di dungeon senza troppi fronzoli e con caratteristiche Old School, potrete certamente apprezzare quanto proposto da Adventurers! Dungeon Special Edition.

Se vi è piaciuta questa recensione di Adventurers! Dungeon Special Edition, seguiteci per altri articoli su giochi di ruolo e librigame!
dUltimate: Fino all’Ultimo Giro | Recensione

dUltimate: Fino all’Ultimo Giro | Recensione

Prima di tutto ci tengo a ringraziare LEN Polygon per averci inviato uno dei suoi dUltimate, ovvero un “dado multidado”, al fine di poter scrivere questa recensione. Sono sicuro che il nome evochi subito molta curiosità e dunque a breve vi mostrerò le possibilità che offre; per altre informazioni vi segnalo anche il sito ufficiale.

Prima di iniziare voglio solo precisare che questo progetto è nato grazie ad una campagna Kickstarter di successo.

In breve vi posso anticipare che dUltimate è un singolo dado che “contiene” (o meglio, svolge la funzione di) ogni altro dado utilizzato in un classico set da GdR (d4, d6, d8, d10, d12, d20).

Recensione del Funzionamento di dUltimate

I più grandi dubbi legati a dUltimate riguardano proprio il come utilizzare questo accessorio e voglio iniziare questa recensione cercando di chiarirlo.

Come prima cosa bisogna lanciare il dado e aspettare che si fermi… Che novità! Nel farlo però è anche necessario stabilire di quale dado specifico si necessiti (d4, d6, d8…).

Ovviamente una sua faccia (o meglio, insieme di facce) rimarrà in alto e sarà quella da guardare per comprendere il risultato; bisogna sempre tenere a mente di prendere in considerazione il cerchio ed il triangolo più in alto (letti ovviamente con i numeri orientati nella maniera corretta e non sottosopra). L’importante poi è comprendere quali scritte corrispondano a quali dadi:

  • d4: nel triangolo, il numero di triangolini sulla destra indica il risultato.
  • d6: nel cerchio, il numero di pallini indica il risultato.
  • d8: nel triangolo, il numero sulla sinistra indica il risultato.
  • d10: nel triangolo, il numero in basso indica il risultato.
  • d12: nel cerchio, il numero indica il risultato.
  • d20: nel triangolo, il numero in alto indica il risultato.

Inoltre alcuni triangoli potrebbero non avere dei risultati ma delle frecce; questo indica che il risultato per quel dado va ricercato nel triangolo indicato dalla freccia. Il motivo di questa scelta è uno studio che permette ad ogni risultato di avere la stessa probabilità di uscire.

Ed ecco due esempi di utilizzo, in modo da togliere ogni dubbio a riguardo. I risultati dei tiri di dUltimate sono riferiti alle immagini contenute immediatamente di seguito in questa recensione:

  • d4: 4
  • d6: 6
  • d8: 8
  • d10: 8(0)
  • d12: 6
  • d20: 18
  • d4: 1
  • d6: 6
  • d8: 8
  • d10: 10(0)
  • d12: 6
  • d20: 10

La Rapidità di Utilizzo di dUltimate

Dopo aver esaminato il funzionamento specifico di dUltimate, ora voglio passare ai pareri personali di questa recensione; il fatto che sia così originale e brillante come idea è già qualcosa di molto prezioso, ma bisogna capire quanto questo lo renda funzionale.

Prima di tutto bisogna tenere a mente che si tratta di un dado con molte facce e per questo molto incline a rotolare un bel po’ prima di fermarsi. Se non si ha troppa pazienza (o semplicemente si vuole limitare questo aspetto), consiglio caldamente di lanciarlo in un dice tray.

Il tempo risparmiato potrà essere utilizzato (almeno all’inizio) per comprendere il risultato mostrato. Il dado è stato progettato con molta cura e molto ingegno, ma certamente non può essere immediato come uno tradizionale. I risultati corrispondenti ai vari tipi di dado non possono essere disposti in maniera razionale al fine di non alterare le probabilità; sarebbe stato comodo avere, ad esempio, i dadi in ordine crescente in senso orario (o antiorario), ma non è possibile. Questa non è certo colpa del creatore, ma va messo in conto che i primi utilizzi richiederanno un po’ più di impegno. Sia chiaro, nulla di troppo complicato, ma preferisco specificarlo.

I Tiri Multipli

Per quanto riguarda la lettura, i più attenti avranno già notato una mancanza: uno dei due d10. I dadi a dieci facce solitamente sono due in un set e il motivo è scontato, poter ottenere anche un risultato percentuale. Questo prodotto necessita quindi di essere lanciato due volte per ottenere questo risultato: una per le unità e una per le decine.

A proposito di lanci multipli, ci sono delle considerazioni da fare. Se si devono lanciare un determinato numero di dadi uguali (sì Palla di Fuoco da 8d6, sto parlando proprio di te), non c’è altra soluzione se non lanciare dUltimate varie volte; questo certamente non è immediato come lanciare una manciata di dadi tradizionali. D’altro canto, però, se si devono lanciare combinazioni di dadi differenti (ad esempio 1d6 + 1d4) allora le cose vanno meglio e si ha l’effettivo vantaggio di lanciare un singolo dado e avere subito tutti i risultati necessari.

La possibilità di avere i risultati di più tipi di dado con un singolo lancio garantisce anche un ulteriore vantaggio, nel caso venga effettuato dal master; i giocatori non hanno modo di sapere che tipo di tiro fosse, aggiungendo un livello di mistero extra.

I Materiali e l’Estetica

dUltimate ha circa le dimensioni di una pallina da ping pong (diametro di 4 centimetri) e un peso variabile in base ai modelli. Quello che abbiamo ricevuto noi è in plastica e pesa circa 30 grammi, mentre la versione metallica arriva intorno ai 150 grammi. La plastica del nostro dado risulta robusta e piacevole al tatto; è un piacere giocherellarci mentre si ascolta il narratore!

Il design del dUltimate protagonista di questa recensione è molto semplice: base bianca e scritte nere. Non ha alcuna altra decorazione, ma risulta comodo per la lettura. L’idea originale e la forma bizzarra lo rendono già interessante. Vi segnalo però che, oltre alla versione metallica, attraverso gli stretch goals, ne sono state sbloccate alcune varianti varianti (nero con scritte gialle e fosforescente con scritte nere).

Considerazioni Finali della Recensione di dUltimate

Ora è giunto il momento di tirare le somme in questa recensione di dUltimate. La prima cosa che emerge è che difficilmente ammette pareri neutrali; è quel tipo di prodotto che tende ad essere amato oppure odiato, lasciando poche vie di mezzo.

A mio avviso la situazione va portata ancora su un piano di lettura differente, prima di dare un parere finale. Questo dado probabilmente è uno dei pochi a risultare molto meno adatto a dei novizi. Un giocatore di ruolo navigato ha già ben presente il funzionamento base dei dadi e può permettersi di “salire di livello”, raggiungendo un piano di lettura non altrettanto immediato. Perchè si dovrebbe farlo? Semplice, perchè è effettivamente e genuinamente divertente. Chi ama gli indovinelli, i design avvenieristici e l’originalità, apprezzerà anche questo dado.

Ultimo consiglio, ma non certo per importanza: non va visto come un prodotto sostitutivo del classico set di dadi. Far guerra all’interno di un hobby così meraviglioso sarebbe davvero sciocco! Come si evince da questa recensione, io ho apprezzato dUltimate e lo vedo benissimo come un dado alternativo, un dado da aggiungere alla collezione dei dadi strani o un dado da viaggio. Per mio gusto personale, la sua originalità è stata l’aspetto che più ho apprezzato!

Se avete apprezzato questa recensione, continuate a seguirci per scoprire dadi particolari come dUltimate!

Dadi e Carte Dungeonmorph: Maps-A’-Porter | Recensione

Dadi e Carte Dungeonmorph: Maps-A’-Porter | Recensione

Ringraziamo Inkwell Ideas per averci inviato una confezione di Dungeonmorph Dice e una di Dungeonmorph Cards per permetterci si scrivere questa recensione.

La prima, Dungeonmorph Dice, propone porzioni di mappe collegabili tra loro stampate sulle facce di dadi a 6 facce. A noi è stato inviato il Trailblazer Set, con 6 dadi disegnati a tema dungeon, ma esistono svariati altri set a 5 e 6 dadi ciascuno, denominati Adventurer Set, Delver Set, Cities Set, Explorer Set, Spelljunker Set, Ruins Set, Villages Set e Voyager Set. Sono tutti visualizzabili e acquistabili sullo store di Inkwell Ideas e il loro prezzo varia da $17.99 (circa 15€) per i set da 5 dadi a $19,99 (circa 16,50€) per i set da 6 dadi.

La seconda confezione invece è di Dungeonmorph Cards. Sono carte quadrate con lati da 2,5″ (circa 6 cm) con sopra le mappe delle varie facce dei Dungeonmorph Dice. La nostra versione, Delver, Trailblazers & Voyager, contiene immagini dei tre omonimi set, mentre esistono anche le versioni Adventurer, Explorer & Spelljunker e Cities, Ruins & Villages. Anche queste potete vederle nel dettaglio e acquistarle sullo store Inkwell Ideas a $4,99 (circa 4€) in PDF e $17,99 (circa 15€) fisiche e in digitale.

Inkwell Ideas

Inkwell Ideas è una ditta creatrice di accessori per giochi di ruolo. Sono specializzati in software, mazzi di carte e dadi insoliti. Hanno sede negli Stati Uniti e pertanto per gli acquisti fisici bisogna sempre tenere in considerazione le spese di spedizione. Parleremo ancora dei loro prodotti in futuri articoli. Per darvi già un’idea, vendono software per disegnare velocemente semplici mappe esagonali, stemmi araldici o dungeon. Poi hanno mazzi di carte che raffigurano mostri, creature, PNG, luoghi o quest. Infine la linea Dungeonmorph, di cui ora andremo a parlare nel dettaglio. Per ulteriori informazioni visitate il loro sito (o contattateli all’indirizzo support@inkwellideas.com).

Recensione di Dungeonmorph Dice

Partiamo col dire che un’immagine vale più di mille parole. Dalle foto che abbiamo realizzato potete farvi una prima idea del prodotto. Il Trailblazer Set è a tema dungeon, disegnato secondo la stilizzazione dei canoni old-school. Uno dei dadi ha raffigurati 6 diversi ingressi, riconoscibili perchè uno dei lati di ciascuna faccia è libero. Il lato opposto del dado ingressi e tutti i lati degli altri dadi invece presentano due collegamenti verso l’esterno. Ovviamente sono sempre nella stessa posizione cosicchè possano combaciare perfettamente per formare dei corridoi.

Ogni dado ha le facce numerate insieme a una lettera che sta a indicare la tipologia di stanza rappresentata. Quindi abbiamo il dado “e” con 6 diverse entrate, seguito dai dadi “i”, Area Magica, “j”, Prigione/Celle, “o”, Design Insolito, “r”, Stanze Comuni e “s”, Tombe/Sepolcri. I dadi misurano circa 1″, quindi 2,5cm di lato. Nel retro della confezione vi è una legenda che permette di leggere i simboli sulla mappa così come sono stati pensati dagli autori.

Recensione di Dungeonmorph Cards

Poichè i disegni raffigurati sulle carte sono presi dalle facce dei dadi il risultato grafico è sovrapponibile. Ci sono però notevoli differenze dal punto di vista pratico. Innanzitutto ci sono 102 carte, che hanno su un lato la mappa standard e sull’altro la stessa versione specchiata. Secondariamente non c’è una griglia, ma le proporzioni sono corrette per la carta standard da 1/4″ (e chi non usa il sistema imperiale si attacca al pilastro del dungeon). Terzo vi si può scrivere sopra con le opportune penne cancellabili.

Inoltre ogni carta ha indicato numero e lettera della faccia corrispondente del dado e anche sul retro di questa confezione c’è la legenda dei simboli utilizzati. La carta utilizzata è una buona via di mezzo tra uno spessore sottile che non occupa troppo spazio e uno abbastanza importante che non renda le carte troppo facili da rovinare o da muovere con uno spostamento d’aria.

Quanto è Utile Questo Accessorio?

Non siamo più negli anni ’80, per qualcuno purtroppo e per altri per fortuna. Un prodotto come la serie Dungeonmorph realizzato in quegli anni avrebbe ottenuto forse un’altra recensione. Al tempo il materiale di gioco era molto meno, i giochi erano molto meno, quasi tutto era molto meno a parte la passione dei giocatori. Per questo un accessorio che avesse consentito la generazione pressochè infinita di dungeon, caverne e città sarebbe stato incredibilmente prezioso. In questi tempi di giochi più narrativi, mappe digitali, Google Search, Pinterest e piattaforme digitali come Roll20 e Fantasy Grounds la necessità di ideare o disegnare delle mappe è diminuita.

Questo vuol dire che i dadi e le carte Dungeonmorph sono inutili? Assolutamente no! Innanzitutto c’è e ci sarà sempre una quota di giocatori che amano realizzare corridoi, stanze e oscuri vicoli a mano. Poi c’è da considerare il fattore velocità. Quando serve una mappa al volo, andare a cercare su internet non è una soluzione praticabile se si vuole mantenere il ritmo della sessione. Quindi per i master che amano improvvisare, oppure per quelli che odiano improvvisare ma i cui personaggi hanno trapanato la parete del canalone della trama e sono finiti dalla parte opposta del mondo… questo prodotto può essere molto utile.

Considerazioni Finali

Il mio consiglio è di riflettere bene sulla reale necessità di acquisto. Se come me siete accumulatori compulsivi e non vedete l’ora di avere questi prodotti anche solo per il gusto di possederli, Inkwell Ideas vi accoglierà a braccia aperte. Per tutti gli altri, valutate quanto spesso vi capita di avere necessità di una mappa al volo, oppure quanta voglia avete di disegnarvi voi le mappe usando la serie Dungeonmorph come spunto. O ancora se avete intenzione di provare l’ebrezza (o siete costretti dagli eventi) di improvvisare durante le sessioni. In tali casi troverete in Dungeonmorph Dice e Dungeonmorph Cards un prodotto di buona qualità ed estremamente pratico!

Se ti è piaciuta questa recensione dei prodotti Dungeonmorph, continua a seguirci per conoscere altri prodotti Inkwell Ideas!

Meteor Tales: Preparate i Dadi | Recensione

Meteor Tales: Preparate i Dadi | Recensione

Oggi ringraziamo Spiral Lane Productions per averci messo a disposizione una copia della seconda edizione di Meteor Tales, dandoci la possibilità di provarlo e darvi le nostre impressioni in questa recensione. Spiral Lane Productions è una casa di produzione indipendente che si occupa di giochi, libri e musica. Il fondatore, Angelos Kyprianos, è anche l’ideatore e autore di Meteor Tales.

Impreziosito dalle illustrazioni di Charidimos Bitsakakis, il gioco è disponibile sul suo store ufficiale in tre differenti versioni. Paperback a 35 €, copertina rigida a 50 € e pdf, a 19,99 €. Sul sito è disponibile svariato altro materiale, parte del quale gratuito. Potete restare aggiornati sui progetti di Meteor Tales seguendone la pagina Facebook.

Meteor Tales è un gioco di ruolo dal taglio molto classico, un’ambientazione high fantasy in cui affrontare avversari temibili e creature mostruose. Fino a sognare l’agognato potere degli dei. Fondamentali nello spirito del gioco, le divinità rendono la loro presenza difficile da ignorare. Dopo tutto, pur essendo esterne al mondo di Vitallia, lo hanno plasmato in quello che è oggi. Anche se più spesso in male che in bene.

Nonostante la premessa dell’autore sia quella di mettere sempre al primo posto il ruolo e l’interpretazione, il regolamento è parecchio corposo. Di 400 pagine, 386 sono dedicate alle meccaniche, e solo le restanti all’ambientazione. Per quanto vada detto che nel corpo del volume ci siano parecchi rimandi ad essa.
Del resto Meteor Tales si propone come un gioco dal regolamento volutamente articolato, allo scopo di rendere l’esperienza di crescita e combattimento dei personaggi realistica. Per lo meno, quanto più realistica possibile. Scopriamo se ci riesce.

Impressioni sul Volume

Innanzitutto partiamo dal volume. Probabilmente la nota più dolente in questa recensione di Meteor Tales ma, come si dice, via il dente via il dolore. L’impaginazione è decisamente troppo spartana, si limita a dividere il testo in due colonne. Diventa difficile distinguere paragrafi e sottoparagrafi, e capita spesso di avere un titolo a fondo pagina con il testo che inizia alla pagina successiva. Questo sicuramente non agevola la lettura, anzi in certi casi la rende piuttosto difficoltosa, oltre che poco piacevole.

Le illustrazioni sono poche, e per la maggior parte in bianco e nero; come del resto è il layout delle pagine. In sé non è un difetto, anzi: probabilmente gli artwork in bianco e nero, con il loro effetto sketch, sono i più belli. Il problema è che anche qui le scelte non agevolano la lettura: si tratta per lo più di immagini cui è dedicata un’intera pagina ma prive di sfondo, che quindi finiscono per lasciarla piuttosto vuota. L’effetto è un po’ sgradevole all’occhio, mortificando illustrazioni che avrebbero meritato una maggior cura.
C’è inoltre una scelta autoriale che lascia perplesso il lettore. L’ambientazione è condensata alla fine del manuale, ma ha continui rimandi nella parte precedente. Questo rende a tratti difficile orientarsi in quello che si sta leggendo.

Da questo punto di vista, niente illusioni: Meteor Tales ha tutta la passione e tutti i limiti di una produzione indipendente. Kyprianos, del resto, dichiara apertamente che si tratta di un progetto che porta avanti sin dall’infanzia.

Meteor Tales: la Recensione delle Meccaniche

Passiamo a quello che si propone come un punto di forza di Meteor Tales: il regolamento. Come accennato, l’obiettivo è quello di permettere un’esperienza di combattimento e crescita del personaggio realistiche. Quanto più realistiche possibile, quanto meno, vista la necessità di trovare un compromesso tra realismo e giocabilità.

Sicuramente Meteor Tales prova a sbilanciarsi verso la prima delle due.
La meccanica di fondo è semplice: ottenere sul d100 un risultato inferiore al proprio punteggio nell’abilità. Ma abituatevi all’idea di tirare molto spesso i dadi, sia per le prove che per gli effetti numerici. C’è un’abilità, una condizione o una manovra per ogni evenienza.

Creazione del Personaggio: le Basi

La creazione del personaggio è molto minuziosa. Il giocatore può scegliere tra ben dieci razze: esseri umani, elfi e nani rientrano nel classico standard dell’immaginario fantasy. Sono accompagnati dai brutgor, fieri e rudi umanoidi con sangue di gigante; dai sarcanta, creature orgogliose del loro retaggio draconico; dagli anemici sirakrat, alimentati dal fervore religioso; dai seranian, di parziale natura vampirica; dai minuti e selvatici fay; dagli alieni medai, dai capelli di gorgone; dagli alati e massicci gargoyle, noti per la loro pazienza e per il loro istinto protettivo; e infine dai gaal, di natura più spirituale che materiale.

Ogni razza determina i punteggi di caratteristica di partenza e le capacità base del personaggio. È importante notare che in Meteor Tales le caratteristiche non sono espresse con un valore numerico, ma vanno da Bassa a Leggendaria. Passando per Media, Alta ed Eccezionale (solo creature sovrannaturali possono avere caratteristiche ancora migliori). Ad ogni grado di caratteristica sono associati una serie di modificatori, di valori fissi o di dadi, a seconda dell’impiego.

Ad esempio, Might, la caratteristica che regola la potenza fisica, se Alta permette di infliggere 1d8 di danni in combattimento, di lanciare le armi da tiro entro 8 caselle, di tirare 1d8 nelle prove contrastate per la lotta e, in generale, per tutte le prove in cui sia coinvolto l’uso della forza bruta.

Rifiniture dei Personaggi

Dopo la razza il giocatore sceglie la religione del personaggio, come dicevamo un elemento fondante del gioco anche se non dal punto di vista delle meccaniche. E quindi la sua nazionalità, che implica anche le lingue parlate e il modo in cui verrà percepito dagli altri. Tocca quindi alla scelta del Path, il percorso che determina le capacità e le competenze del personaggio.

I Path possono essere di tre tipi: i dieci Path di guerra permettono diverse specializzazioni nel combattimento, gli otto di stregoneria di approfondire altrettanti diversi tipi di magia. I sei Path ibridi permettono invece di mischiare le due cose. I percorsi sono ben differenziati e caratterizzati, e permettono di creare personaggi ben distinguibili.

Infine tocca all’origine, il background del personaggio, che conferisce dei bonus ad alcune abilità, e si può procedere con il fissare queste ultime. Mancano i tocchi finali: la definizione dei tratti di personalità, semplici linee guida per l’interpretazione, e della classe sociale del personaggio.

L’Esperienza in Meteor Tales

Le abilità sono divise in tre categorie: abilità pratiche, abilità teoretiche e mestieri. Da un punto di vista meccanico funzionano allo stesso modo, utilizzando il d100. Ma le tre categorie sono fondamentali per la crescita attraverso l’esperienza.

Proprio l’esperienza è un fattore cruciale di Meteor Tales. Il gioco si propone un obiettivo molto specifico: far crescere le abilità con il loro utilizzo. Quando un’abilità viene allenata, usata per studiare o impiegata direttamente, i punti esperienza ad essa associata salgono. E lo fanno secondo una serie di precise formule legate sia al punteggio della caratteristica di Awareness del personaggio, sia alla categoria in cui rientra l’abilità. L’obiettivo è calibrare la crescita del personaggio su quello che realmente fa.

Sicuramente un’intuizione interessante, che si propone come uno dei punti di forza di Meteor Tales. Purtroppo non si rivela altrettanto funzionale. È vero che questo gioco si rivolge a un pubblico che ha voglia di tener conti e tirar dadi, ma l’aggiornamento costante della scheda ad ogni singolo tiro è tutt’altro che pratico. Non aiuta certo a immergersi nel personaggio.

Anzi, probabilmente aiuta a pensare più alla scheda che al gioco. Inoltre questo modo di procedere tende a forzare le scelte in gioco, disincentivando la ricerca di soluzioni alternative. Un giocatore sarà invogliato a cercare un modo per usare sempre le abilità che vuole portare avanti, trascurando le altre anche se sarebbero una scelta più coerente.

Si tratta di un sistema interessante, ma è un gioco che non sempre vale la candela.

La Recensione del Combattimento di Meteor Tales

Altro punto controverso è il sistema di combattimento.
Il gioco è di suo molto ricco di fattori da tenere in considerazione. Manovre comuni a tutti i personaggi, manovre che richiedono uno specifico Path o una specifica razza, reazioni, reazioni focalizzate (che a differenza delle precedenti interrompono l’azione che le innesca). Considerando che ogni arma può ricadere in una di quattro differenti portate per il suo attacco, al di fuori della quale è inefficace, i fattori che influenzano il combattimento sono tanti. Forse troppi, anche solo per elencarli. Mi soffermo sugli elementi più significativi, per originalità o perché cruciali.

L’iniziativa non segue il classico sistema a round, ma si svolge per una conta di secondi; anziché aspettando il proprio turno, i personaggi agiscono con una cadenza legata al proprio punteggio di Instinct. Più questo è alto, più frequentemente agiscono. Sicuramente interessante, ma una complicazione ulteriore di cui tenere conto.

I giocatori devono inoltre tenere conto del proprio punteggio di Stamina, determinata dall’Endurance: ogni singola azione consuma Stamina, con possibilità di recupero molto ristrette. Raggiungere lo zero significa essere incapaci di agire. Di nuovo, conti che si aggiungono agli altri.

Infine, il danno può essere localizzato o universale. Ovvero andare a colpire una specifica locazione del corpo (ogni razza ha una specifica tabella da seguire) o danneggiarlo interamente. A seconda del tipo di danno, gli effetti sul corpo sono diversi. Inoltre ogni locazione ha una specifica tabella da seguire.

Non c’è bisogno di andare oltre nella recensione di quest’aspetto di Meteor Tales per capire che va giocato manuale alla mano, prestando più attenzione alle schede che alla narrazione, a dispetto delle premesse fatte dall’autore. Certo è una scelta che può piacere, ma se si eccede il gioco potrebbe diventa poco fruibile.

Meteor Tales: la Magia

Il sistema di magia merita una menzione d’onore. Non alleggerisce certo le ingombranti meccaniche di Meteor Tales, ma la divide in otto scuole estremamente ben caratterizzate.

La magia delle bestie permette di assumere i poteri delle creature uccise, quella druidica di unirsi alla natura selvaggia. La magia del sangue permette di utilizzare la propria sofferenza fisica, quella della necromanzia di sfruttare l’energia vitale. Un prete può sacrificare qualcosa agli dei perché intercedano per lui, uno psionico può cercare la forza della propria concentrazione per tradurla in effetti sovrannaturali. Ma la fonte della magia può anche essere la Sentinella, il guardiano del nucleo del pianeta, o il Pantheon, l’energia di cui è intriso il tessuto stesso della realtà.

Ogni tipo di magia va “estratta” in un modo specifico, strettamente collegato alla sua caratterizzazione. Ogni estrazione comporta un certo numero di cariche, che poi il mago può utilizzare per lanciare incantesimi. Un sistema ancora una volta macchinoso, ma che rende la magia interessante. E il mago estremamente legato al contesto con cui va a interagire.

C’è la possibilità che questa panoramica veloce sugli elementi principali di Meteor Tales vi lasci un po’ confusi. Purtroppo rispecchia l’esperienza di chi legge il regolamento. Troppo articolato per essere anche intuitivo. Si tratta di un sistema che va studiato a lungo per essere padroneggiato. In compenso, una volta consolidate le basi, la possibilità di avere un riferimento per tutto, o quasi, è sicuramente degna di nota per chi ama tirare dadi con frequenza.

Di Mostri, Dei e Catastrofi

Infine, Meteor Tales presenta un bestiario moderatamente fornito, un accenno alla cosmogonia di Vitallia e una decina di pagine sulla sua storia. Nulla di troppo dettagliato, non c’è una cronologia. I vari regni, accennati con rapidissimi tratti nella fase di creazione del personaggio, non sono neanche nominati.

L’ambientazione è ridotta al racconto di come le divinità giunte da un altro mondo siano arrivate allo scontro con la Sentinella, il guardiano di Vitallia stessa. E di come questa ne sia rimasta ferita e danneggiata. Di come questa guerra abbia spinto la Sentinella a creare le varie razze intelligenti, che hanno preso parte alla guerra. Finendo per evocare Nedel, guerriero di un altro mondo dalla forza così smisurata da costringere le due fazioni ad allearsi per cercare di sconfiggerlo. Senza riuscirvi se non confinandolo in una cella la cui creazione ha richiesto il sacrificio di un intero continente.

Una storia di fondo che richiama stilemi dell’high fantasy più spudorato (in senso buono). A mio avviso presenta tutte le ingenuità di una storia nata giocando cui è stata data una coerenza autoriale solo in un secondo momento. Oltre a qualche incoerenza, come Nedel che riesce a sfuggire alla sua prigione per essere sconfitto da un’alleanza di città di razze mortali. Laddove l’unione degli dei e della Sentinella aveva fallito.

Ma che nel complesso riesce a rimanere godibile.

La Recensione di Meteor Tales: Conclusioni

Andiamo a tirare le somme di questa recensione di Meteor Tales. Parliamo di un gioco sicuramente molto curato, che punta a dare un’esperienza di gioco altrettanto precisa. Regole ingombranti, molto articolate e per qualsiasi situazione. Creazione del personaggio minuziosa, costruita attraverso svariati elementi. Ambientazione profondamente high fantasy, con margini di crescita per i personaggi molto alti e di inventiva per il master decisamente ampia.

Sicuramente è un prodotto destinato a chi ama lanciare i dadi almeno quanto descrivere cosa fa il proprio personaggio. Ha una serie di innovazioni meccaniche che purtroppo intralciano il gioco più di quanto non lo migliorino, per quanto riguarda i miei gusti. Una serie di mancanze nell’ambientazione che meritava di essere colmata già nel manuale base, e non riservata a quelli accessori. Ma nel complesso farà sicuramente la gioia di chi apprezza uno stile di gioco fatto di matite, dadi e combattimenti epici.

Se vi è piaciuta questa recensione di Meteor Tales, continuate a seguirci per scoprire altri giochi di ruolo!

Dadi CLC Game And Gift : La Punta dell’Iceberg | Recensione

Dadi CLC Game And Gift : La Punta dell’Iceberg | Recensione

Ringraziamo Shenzhen CLC Game And Gift Limited per averci mandato un esempio dei loro dadi al fine di poter scrivere questa recensione. Abbiamo ricevuto 7 dadi, 3 d20 e 4 d6, in rappresentanza di un campionario di dadi e altri oggetti veramente impressionante. Sono ben 118 diverse possibilità d’acquisto nella categoria dadi, oltre a fiches e carte. I dadi sono in svariati materiali e moltissimi colori. Oltre che dadi numerici ci sono anche alternative con loghi, disegni, scritte, fino a dadi per giochi erotici. Diciamo che il sito non vuole deludere nessun tipo di appassionato di giochi di ruolo, di qualunque genere sia. C’è anche la possibilità di realizzare dadi personalizzati.

Se qualcuno fosse interessato a dare un’occhiata a tutte le interessanti possibilità o a fare un ordine, è possibile visitare il sito dell’azienda o lo store su Alibaba. Per ogni eventualità, vista l’estrema personalizzazione realizzabile per i dadi, è anche possibile scrivere direttamente alla mail sales06@mqsedice.com.

Shenzhen CLC Game And Gift Limited è stata fondata nel 2008 ed è un produttore specializzato nella produzione di dadi da gioco. Hanno la più grande fabbrica di dadi nel sud della Cina nel cui stabilimento sono presenti 8 presse ad iniezione e 5 coloratrici, oltre a diverse macchine lucidatrici e confezionatrici. I prodotti vengono valutati da un dipartimento di controllo qualità indipendente composto da 11 persone. Ci sono svariati team per la progettazione, produzione e vendita, che garantiscono di poter soddisfare le necessità di dadi da gioco in tutto il mondo.

Uno Sguardo da Vicino ai Dadi

Per affetto partiamo dai d20 ricevuti. Anche perchè fanno parte della loro nuova linea che ci hanno inviato in anteprima. Si tratta di d20 da 34mm realizzati con una particolare polvere cangiante. Già è un piacere avere in mano dei dadi di tali dimensioni, ci si sente potenti. Purtroppo le foto e il video fanno fatica a rendere appieno il fascino dell’alternanza di colori e giochi di forma interni man mano che la luce attraversa i dadi. Le variazioni cromatiche sono accattivanti e la percezione di profondità dello sguardo che si perde oltre la linea di polvere brillante è veramente appagante. La versione rosa, più opaca, rende meno, ma in i due più trasparenti sono davvero dei dadi molto belli.

Gli altri quattro dadi sono invece dei d6 di stampo completamente diverso. Come potete vedere, sono in plastica trasparente, con i pallini dei numeri molto ben visibili. Rispetto ai dadi più tradizionali da gioco di ruolo hanno i vertici appuntiti. Da ignorante in materia (per mancanza di soldi) non possono esserne certo, ma mi sembrano da casinò o comunque mi danno molto l’idea di quel tipo di ambiente.

E’ un po’ come se ci avessero mandato i due opposti del catalogo, come forma, dimensioni e tecniche. In entrambi i casi si tratta di dadi di buona qualità.

Considerazioni Finali sui Dadi CLC Game & Gift

Non posso esprimere un giudizio sull’intera offerta di dadi di CLC Game & Gift sulla base di soli 7 esempi, tra l’altro facenti parte di solo die tipologie. Prima che la CLC Game & Gift mi inviti a infilarmi i dadi…avete capito, specifico subito che non è una critica! Non potevano certo riempirmi la casa di dadi (nel caso, io accetto!). Semplicemente non posso espormi per la loro intera produzione.

Da quello che ho potuto valutare si tratta comunque di dadi di buona qualità. I d6 sono cromaticamente ed esteticamente carini, ma trovano meno spazio nell’utilizzo al tavolo. I d20 della loro nuova linea sono invece tutto ciò che un giocatore può desiderare da un dado: grossi, rotolosi ed esteticamente accattivanti!

Vista l’estrema varietà di scelta, i gusti personali e tanti altri dettagli, il prezzo al consumatore può variare molto. Il costo base è molto interessante, dopodichè è necessario valutare il numero minimo di pezzi da acquistare e le spese di spedizione. Un consiglio può essere quello di creare un gruppo d’acquisto e dividersi gli oneri.

Se vi è piaciuta questa recensione, continuate a seguirci per scoprire sempre nuovi accessori come i dadi CLC Game And Gift !

Demi-Lich Dice : Dadi Vuoti Pieni Di Fascino | Recensione

Demi-Lich Dice : Dadi Vuoti Pieni Di Fascino | Recensione

Vorremmo ringraziare Modern Artifice per averci inviato i Demi-Lich Dice, un set di dadi metallici cavi a tema teschio e ossa, al fine di poter scrivere questa recensione. Al momento di questo articolo la soglia di finanziamento del crowdfunding su Kickstarter è stata ampiamente doppiata, quindi i Demi-Lich Dice saranno disponibili per tutti i sostenitori.

I Produttori dei Demi-Lich Dice

Modern Artifice è al suo primo progetto Kickstarter ma vanta già una vasta gamma di dadi acquistabili sul suo negozio online su Etsy.com. Vi consiglio di farci un giro perchè le foto sono veramente accattivanti. Potete anche seguirli su Facebook o Instagram.

Si capisce che non si tratta di novellini ai loro esordi da produttori anche solo dal packaging con cui sono arrivati i dadi. Una solida scatola metallica con coperchio trasparente mette subito in bella mostra il prodotto. La scatola è contenuta in un sacchetto portadadi che può essere alternativamente utilizzato per contenerli. Ovunque il logo di Modern Artifice. Si vede che ci sono le giuste capacità e l’attenzione al dettaglio.

La Peculiarità dei Demi-Lich Dice

Arriviamo al punto e parliamo dei dadi. Come già detto si tratta di dadi a tema teschi e ossa in metallo inchiostrato ed elettroplaccato. Il focus principale è stato di crearli leggeri e dai bordi arrotondati affinchè non rovinino le superfici sulle quali vengono lanciati. La raccomandazione con i dadi di metallo sarebbe di lanciarli sempre su un materiale dedicato, come un lanciadadi o una plancia, ma al roll non si comanda e, quando viene il momento di tirare i dadi, ogni superficie è quella giusta.

I Demi-Lich Dice mantengono la promessa. Sono veramente leggeri, al punto che tenendoli in mano, se non fosse per la percezione tattile, non sembrerebbero metallici. Non si sentono bordi o parti aguzze e si stringono in mano con piacevolezza. La struttura cava è accattivante alla vista e non comporta alcuna fragilità: applicando una forza muscolare anche sostenuta non si deformano.

I Demi-Lich Dice di Questa Recensione

Avendo bordi un po’ meno spigolosi e netti ho la percezione che rotolino un po’ di meno. Rimbalzano comunque a sufficienza per rendere il risultato casuale. Spero mi perdonerete se non ho fatto uno studio statistico per verificare l’assoluto bilanciamento! Li ho provati su un tavolo di legno e non hanno lasciato alcun segno.

Modern Artificier ci ha inviato il modello Blood Tithe (“Tributo di Sangue”) con teschi color rame con numeri rosso sangue. L’accostamento cromatico è bello e i numeri si leggono molto bene. A me danno un sentore di steampunk.

L’Offerta Kickstarter

Si possono ottenere i singoli D20, al prezzo di $15 (circa 13€). Con $50 (circa 42$) si possono ottenere il set da 7 dadi oppure 6d6, mentre con $65 (circa55€) il set da 11 dadi o 10d6. Ci sono moltissime colorazioni disponibili e qui sopra ne abbiamo mostrato solo una piccola parte. Attraverso gli stretch goal sono stati aggiunti una spilla per ogni ricompensa fisica e ci sono degli extra digitali per tutti. Al momento sono 3 battlemap digitali, 5 statblock di demi-lich alternative D&D5e e un modulo avventura “La cripta del demi-lich”.

Considerazioni Finali della Recensione dei Demi-Lich Dice

Come si evince da questa recensione, i Demi-Lich Dice sono sicuramente affascinanti e ben realizzati. Progettare dei dadi in metallo leggeri che non rovinino le superfici è un bel progetto. La caratterizzazione a teschi e ossa suscita spesso grande fascino tra i giocatori di ruolo. Certamente hanno un costo significativo, benchè proporzionato al materiale e ai processi per realizzarlo. Potrebbero essere una splendida aggiunta a ogni scaffale e a ogni libreria, nonchè un accessorio imprescindibile per ogni necromante che si rispetti!

Se vi è piaciuta questa recensione, Continuate a seguirci per essere sempre informati su nuovi accessori come i Demi-Lich Dice !

The Potion of uncontrollable Reactions: dadi alternativi | Recensione

The Potion of uncontrollable Reactions: dadi alternativi | Recensione

Ringraziamo i talentuosi artigiani italiani di Labmasu per averci inviato due esempi di The Potion of Uncontrollable Reactions al fine di poter scrivere questa recensione. Questi originali dadi si possono acquistare sullo store ufficiale al prezzo di 30€ (Set Base) e 8€ (Single Shot); segnaliamo che è anche presente un bundle che ne comprende una terza.

Per prima cosa cerchiamo di inquadrare il prodotto analizzato in questa recensione: cos’è The Potion of Uncontrollable Reactions? Esso nasce con lo scopo di poter gestire in maniera rapida (e parzialmente casuale) le azioni dei PG e dei PNG all’interno di una sessione di gioco. Fin da subito è quindi chiaro che non è qualcosa di abusabile in campagne lunghe, quanto più una divertente soluzione per one-shot a tema ironico. Oppure un altro utilizzo consigliato dai creatori è quello di sfruttare questi dadi per sessioni di puro roleplay quando mancano alcuni giocatori, in modo da potersi divertire senza lasciare indietro i compagni assenti. In ogni caso bisogna tenere presente che propone contenuti classici, adatti a molti giochi di ruolo fantasy.

La realizzazione concettuale

Il Set Base si presenta quindi come una raccolta di undici d6, ognuno dedicato ad una razza o una classe (halfling, umano, gnomo, nano, mezzorco, elfo, ladro, guerriero, mago, bardo e chierico). Ogni faccia presenta delle azioni tipiche di quel personaggio; è quindi scontato e inevitabile che le azioni descritte siano generiche e stereotipate, visto che si tratta dell’unico modo per ricreare dei comportamenti verosimili. Il chierico ad esempio potrebbe guarire; è una definizione generica, ma in una sessione di puro roleplay può essere interpretato in vari modi. Va da sè che durante una sessione tradizionale restano un po’ meno utilizzabili, ma possono comunque dare idee al volo su cosa potrebbero fare i PNG della scena.

Il Single Shot contiene invece due soli dadi a sei facce, uno per la classe e uno per la razza. Questi possono tornare utili per creare al volo dei personaggi, in modo da eliminare i tempi morti in cui solitamente un master cerca di farsi venire un’idea. Possono anche essere utilizzati durante la creazione di personaggi per una one-shot o per i giocatori più indecisi. Essendo dadi a sei facce non hanno tutte le classi e le razze “classiche” e questo è un peccato perchè, ovviamente, non porteranno mai alla generazione di determinate personalizzazioni.

Recensione del materiale fisico di The Potion of uncontrollable Reactions

Iniziamo dai contenitori: due scatoline di legno la cui forma richiama graziosamente quella di due classiche pozioni fantasy. Il legno è di buona qualità ed è lavorato in maniera precisa e pulita. Ogni contenitore è formato da più strati che presentano la stessa forma ma una differente ampiezza, così da creare uno spazio interno in cui contenere i dadi; la soluzione risulta anche molto apprezzabile dal punto di vista estetico. Entrambe le pozioni stanno chiuse grazie a un magnete; i creatori hanno puntato ad una soluzione solida e funzionale: ottima scelta. Partendo dai presupposti evidenziati in questa recensione, The Potion of uncontrollable Reactions non può che mostrare uno stile semplice e minimalista; non si perde in fronzoli, ma allo stesso tempo non ha nemmeno piccoli “ricami”.

I dadi seguono gli stessi principi: semplici, funzionali e belli nella loro essenzialità. Si tratta infatti di dadi di plastica monocromatica, che spazia tra vari colori accesi. Le scritte sono bianche o nere, in base a quale renda più facile la lettura; oltre alle scritte vantano anche dei semplicissimi disegni che rappresentano chiaramente la classe o la razza interessata. Non presentano particolari sbavature, non sono nulla di rivoluzionario ma fanno esattamente ciò per cui sono stati pensati. Quando vengono riposti nei corrispettivi contenitori, si nota che entrano in maniera perfetta, in modo da essere semplici da riporre ma senza cadere al primo movimento brusco.

Considerazioni finali su The Potion of uncontrollable Reactions

Essendo giunto alla conclusione di questa recensione e dovendo tirare le somme, penso che The Potion of uncontrollable Reactions siano prodotti in grado di arricchire l’esperienza di gioco. Questo accade sia per il loro valore estetico che per quello funzionale. Ovviamente non sono adatti ad ogni gruppo: per apprezzarli al meglio bisogna accettare un aumento del fattore aleatorio e applicarvi dell’impegno interpretativo. Un loro utilizzo intensivo, di conseguenza, mi pare molto appropriato nelle campagne sandbox.

Se questa recensione di The Potion of uncontrollable Reactions vi è piaciuta, continuate a seguirci per restare informati sui prodotti di Labmasu!
Portadadi di Neko Boy Luke | Recensione

Portadadi di Neko Boy Luke | Recensione

Prima di tutto ringrazio Neko Boy Luke per averci inviato uno dei suoi portadadi per poter scrivere questa recensione. I lavori di questo artigiano sono disponibili contattandolo direttamente sulla sua pagina Facebook.

Neko Boy Luke è un ragazzo italiano che ha varie passioni nerd, alle quali dedica le sue abilità da artigiano, creando accessori per giochi di ruolo (come il portadadi di cui mi accingo a parlare) e cosplay. I suoi lavori sono prodotti rigorosamente a mano, attraverso un’arte tramandata di padre in figlio. Essendo entrato da relativamente poco in questo settore non dispone di un sito proprio o di uno store ufficiale, ma questo non deve far sorgere pregiudizi. I suoi lavori sono realizzati con passione e professionalità.

Ora vi presenterò in dettaglio il portadadi specifico inviatomi da Neko Boy Luke, ma nel finale proverò a darvi una visione più generale del suo lavoro.

Cosa mi ha convinto

Iniziamo dal primo impatto: ottimo e sorprendente. Questo è uno di quegli articoli che, non appena si vede, fa pensare “lo voglio”. Ha un aspetto volutamente antico e prezioso, perfetto per le atmosfere fantasy. Sa unire egregiamente semplicità e cura per i dettagli.

La base è costituita di robusto legno di una bellissima tonalità, lavorato fino a ottenere una forma cilindrica perfettamente levigata. Su una delle due basi è presente una chiusura solida in metallo dal semplice utilizzo; anche le cerniere che consentono di aprirlo danno una sensazione di solidità e durabilità, ottima qualità per un accessorio che si acquista con la speranza di sfruttarlo per anni e anni. Gli altri dettagli (ovvero il motivo decorativo metallico di colorazione dorata e due file di chiodini) impreziosiscono il prodotto senza mai intaccare la sua serietà; essi sono fissati alla struttura base con dei discreti chiodini che incrementano ulteriormente la sensazione di “scrigno arcano”.

L’interno del portadadi di Neko Boy Luke è rivestito in tessuto morbido di colore rosso, ma presenta evidenti differenze tra le due metà. Una è più ampia e ricalca la forma semicilidrica del legno che la contiene; qua il tessuto rosso è fissato direttamente al legno tramite un’elegante serie di chiodini, concedendo molto spazio per il contenuto. L’altra metà è invece incollata alla struttura, ma comprende un materiale simile alla gommapiuma, riducendo lo spazio disponibile ma dandogli una maggiore sensazione di morbidezza. Le diversità tra le due parti non sono affatto un problema e anzi donano originalità. Lo spazio interno è ampio, permettendo di riporci anche due o più set di dadi classici; la chiusura risulta sicura, non permettendo minimamente al contenuto di fuoriuscire.

Cosa può essere migliorato

A dire la verità sono davvero pochi gli aspetti di questo prodotto che non mi hanno convinto. In alcune minuscole zone si possono intravedere piccoli aloni dei prodotti utilizzati per trattare il legno, ma bisogna davvero aguzzare la vista. Inoltre le file di chiodini non sono sempre regolari al millimetro, ma non nemmeno qua si tratta di qualcosa di evidente o fastidioso. Al contrario questi dettagli possono essere chiari segni di un lavoro manuale genuino e all’antica, nel significato più positivo del termine.

L’interno è bello da vedere e da accarezzare, sebbene il lato maggiormente imbottito sia leggermente “batuffoloso”. Non si tratta di uno di quei fastidiosi materiali che lascia pelucchi in giro, ma al contempo non è nemmeno compatto come il velluto.

I portadadi proposti da Neko Boy Luke

Come anticipato, queste creazioni sono tutte prodotte a mano e per questo motivo sarà difficile trovarne due modelli uguali in tutto e per tutto. D’altrocanto questo a mio parere è un bel vantaggio. Ho parlato a lungo con l’autore e si è sempre dimostrato onesto e disponibile; questo si riflette sulle sue creazioni: è infatti possibile commissionare un portadadi a Neko Boy Luke partendo da modelli pre-esistenti e modificandoli a piacimento per renderli più personali. Questo aspetto non va sottovalutato: è precisamente ciò che una produzione in serie non può garantire. Forme strane? Decorazioni extra? Materiali particolari? Chiedete e potreste essere accontentati!

Di seguito vi lascio alcuni esempi di altri suoi lavori. Per correttezza specifico che non sono prodotti che ho avuto la possibilità di valutare.

Considerazioni finali sui portadadi di Neko Boy Luke

Inutile girarci attorno: sono decisamente soddisfatto di questo prodotto. Le impressioni finali sono quelle di avere tra le mani qualcosa di bello, prezioso, duraturo e utile. Il fatto che sia realizzato a mano (e quindi personalizzabile) è certamente un valore aggiunto. A proposito di valore, il timore potrebbe essere che un prodotto fatto a mano ecceda sotto questo punto di vista, ma non è così. Il costo del portadadi presentato si aggira attorno ai 40€, ma anche qua consiglio di sentire Neko Boy Luke in modo da chiedere un preventivo più preciso, visto che i prezzi variano molto in base al modello desiderato. Oltretutto i tempi di produzione non sono nemmeno eccessivi e questo è un altro punto a favore.

Se volete sostenere un creatore di accessori per il gioco di ruolo che mette cura e passione in ciò che prepara per i propri clienti, vi posso solo consigliare di mettervi in contatto con lui!

Continuate a seguirci per scoprire altri accessori per GdR pregiati come i portadadi di Neko Boy Luke!

Necronomicon Dice Set: Belli da Morire | Recensione

Necronomicon Dice Set: Belli da Morire | Recensione

Ci tengo a ringraziare il creatore Mike Novo per averci inviato un Necronomicon Dice Set ai fini di poter scrivere questa recensione. Nel caso vogliate contattarlo per saperne di più sui suoi prodotti o per acquistarli, potete farlo tramite il suo profilo Facebook o attraverso il suo indirizzo email (cyberdicegames@gmail.com). In questo modo potrete conoscere anche gli altri suoi prodotti, visto che questo articolo tratta unicamente quello citato.

Due parole sul creatore del Necronomicon Dice Set

Prima di iniziare a parlare dei veri protagonisti dell’articolo (i dadi), voglio spendere alcune parole sul creatore di questo progetto. Mike Novo lanciò una campagna Kickstarter nell’ormai lontano 2018. L’iniziativa si rivelò un successo, anche se personalmente non ho seguito la vicenda (e No Dice Unrolled non esisteva nemmeno!). Non tutti i prodotti sono però ancora stati spediti, visti alcuni problemi personali. Sicuramente un simile ritardo può far preoccupare o infastidire molte persone, ma non vogliamo spingerci nel dettaglio riguardo a quali problemi abbiano causato un tale slittamento. Quello che sappiamo è che ora Mike sta lavorando duro per inviare i dadi a chi lo aveva sostenuto, accettando anche nuovi ordini. Parte dai modelli 3D dei dadi, passa attraverso la stampa e giunge alla rifinitura delle sue creazioni.

Quello che possiamo dire è che, da quando lo abbiamo conosciuto, si è sempre dimostrata una persona attenta per i dettagli, disponibile, gentile e di parola. Nonostante viva in Russia, ci ha mandato tutto un Necronomicon Dice Set rispettando i tempi per poter scrivere questa recensione. Ha inoltre dimostrato molta cura, preoccupandosi di proteggere in maniera adeguata quanto inviatoci.

Ma ora non indugiamo oltre ed esploriamo nel dettaglio questi dadi!

Una Cupa Meraviglia…

Difficile trattenersi o usare mezze parole: questi dadi sono uno spettacolo! Come potete vedere nelle immagine incluse in questa recensione, il Necronomicon Dice Set è fatto in metallo, comprende tutti i principali tipi di dado e presenta degli ottimi livelli di dettaglio. Il materiale risulta subito robusto e dà la sensazione di non patire il passare degli anni. Sono piacevoli al tatto e di diverso peso in base al colore scelto, ma mai troppo leggeri (parlerò delle opzioni specifiche in seguito). Non ci sono colori sovrapposti alla base, solo zone più scure che donano al prodotto un aspetto professionale; sembra quasi di stringere tra le mani un antico artefatto! Queste ombreggiature rendono perfettamente leggibili i numeri e donano ancora maggiore fascino all’impatto visivo suscitato.

La bellezza è infatti strettamente legata al design, davvero geniale, stravagante e differente per ogni tipo di dado. Non sono i soliti dadi di forma classica colorati a tema o con disegni speciali sulle facce; ognuno di essi presenta forme eccentriche ma funzionali, uniche ma sempre a tema con le altre del set e bilanciati nel lancio. Tentacoli, scheletri, demoni… non manca davvero nulla! La sensazione che mi hanno trasmesso è quella di riuscire a unire la bellezza di un dado esotico alla funzionalità e alla solidità di un dado classico. Ovvio, bisogna tenere a mente che rimbalzeranno in maniera differente quando vengono lanciati, ma questo non risulta un problema.

…Con Poche Sbavature

Quindi, stando a quanto scritto finora in questa recensione, il Necronomicon Dice Set è perfetto? Eh no, non esattamente. Una leggera mancanza è quella del dado delle decine; non è nulla di tragico, basta utilizzare due d10 e stabilire quale sia quello delle decine, ma potrebbe essere una buona aggiunta in futuro.

A dire il vero l’unico vero problema è rappresentato dal d20. L’estetica è impeccabile, ma la funzionalità risulta meno intuitiva di quella degli altri dadi. Per “lanciarlo” è infatti necessario posizionarlo su una superficie e farlo ruotare come una trottola. Questo implica prima di tutto che sia necessario disporre di un piano adeguato ma, soprattutto, rende più difficile interpretare il risultato del lancio. Risulta infatti necessario decidere prima del lancio la direzione che rappresenta il risultato (verso di sè, verso il master, verso la punta di una matita appositamente posizionata,…) e poi cercare di essere onesti quando il risultato potrebbe risultare incerto.

Ma non pensiate che questa sia una svista. Ne abbiamo parlato con Mike e ci ha spiegato che non era possibile trovare una soluzione più immediata. Posizionare una protuberanza per farlo inclinare a fine corsa avrebbe inciso negativamente sui risultati espressi poichè anche la minima imperfezione in essa (e con il metallo non è semplice fare una sfera perfetta) avrebbe falsato i risultati del lancio. Ovvio, non sarebbe impossibile, ma sarebbero necessari strumenti tali da far lievitare vertiginosamente i prezzi e, onestamente, non sembra valerne la pena.

Le offerte disponibili

A proposito di costi, facciamo chiarezza su quanto sia necessario pagare un prodotto simile. Noi abbiamo ricevuto un set da 10 pezzi: due d2, un d3, un d4, un d6, un d8, due d10 e un d20. Questo set “espanso” viene a costare circa 88€ ($ 103, per essere precisi $ 88 per il prodotto e $ 15 per la spedizione). Quello che invece rappresenta il “set classico” in molti giochi di ruolo tradizionali (un d4, un d6, un d8, due d10 e un d20) richiede una spesa di circa 63€ ($ 74, dei quali $ 62 sono per il prodotto in sè e $ 12 per la spedizione).

In alternativa trovo molto interessante la possibilità di potersi comporre a piacimento un set di dadi scegliendo liberamente tra quelli disponibili (o addirittura acquistarne solamente uno). Come se non bastasse ogni modello è disponibile in tre diversi materiali e quindi colori: ramato, bronzeo e argentato. Questa flessibilità permette facilmente di creare il set perfetto per il proprio GdR preferito.

Ultime considerazioni della recensione del Necronomicon Dice Set

Siamo giunti alla conclusiione di questa recensione e ora bisogna tirare le somme sul Necronomicon Dice Set. La prima cosa che salta all’occhio è che non sono dadi qualsiasi, sono di quel tipo che acquistiamo per avere un set davvero bello. E lo sono, il valore estetico e realizzativo regala davvero grandi soddisfazioni. Il costo può sembrare elevato ma, per questa fascia qualitativa, è decisamente onesto. Inoltre facendo ordini corposi insieme a degli amici si possono spalmare i prezzi di spedizione e, di fatto, pagarli ancora meno. In definitiva mi sento di consigliare l’acquisto di questo prodotto: il rischio che diventi il vostro set preferito è alto!

Se vi è piaciuta questa recensione continuate a seguirci per rimanere su altri fantastici dadi come quelli del Necronomicon Dice Set!
Vaesen: Gli Orrori del Folklore Nord Europeo | Recensione

Vaesen: Gli Orrori del Folklore Nord Europeo | Recensione

Ringrazio Free League per avermi mandato una copia di Vaesen, permettendomi di immergermi nelle sue atmosfere e scriverne questa recensione. Nel caso siate interessati all’acquisto, il prodotto è disponibile in lingua inglese sullo store ufficiale in vari bundle che comprendono anche accessori extra (di cui parleremo di seguito).

In oscure foreste e sperdute montagne, presso laghi neri e boschetti nascosti.
Al tuo uscio.
Nelle ombre qualcosa si muove.
Strani esseri.
Creature contorte, in agguato al limitare della visione.
Guardano.
Aspettano.
Celate a molti, ma non a te.
Tu le vedi per quello che sono realmente.
Vaesen.

L’atmosfera è alla base del coinvolgimento

Scandinavia, diciannovesimo secolo.

In un’area da sempre nota per inquietanti miti e misteriose leggende arriva lo sviluppo industriale. Macchine a vapore, armi da fuoco, rudimenti tecnologici di vario tipo. Con essi le città crescono come estensione e sviluppo togliendo sempre più spazio al folklore che ha reso unica quella parte del mondo. Esattamente come anni prima la religione norrena è stata rimpiazzata da quella cristiana. Ma quei segreti non sono scomparsi, semplicemente la gente non li nota più. E loro hanno preferito migrare nelle campagne, laddove la natura regna ancora sovrana. Dove l’evoluzione tecnologica non disturba il loro eterno celarsi nella vita dell’uomo.

Le sensazioni e l’atmosfera tra l’horror e il gotico possono ricordare quelle suscitate da Lovecraft e dai suoi miti di Cthulhu, ma qua il soprannaturale risiede in leggende del nostro mondo. La passione dell’autore e illustratore Johan Egerkrans si nota in ogni dettaglio e questo contribuisce a sentirsi immersi in un mondo vivo e inquietante. In questa società difficile e ingiusta, che ancora non sa gestire il periodo di cambiamento che sta attraversando. Una società pregna di pregiudizi.

Le vicende si possono svolgere in varie città nella penisola scandinava (come Stoccolma o Helsinki), sebbene il fulcro di tutto sia il centro abitato svedese di nome Uppsala. Sfogliando il manuale di Vaesen ammetto di essermi perso su mappe meravigliose (sia generiche che specifiche) che ho deciso di mostrarvi in questa recensione. Passando il dito sulle pagine la mia mente vagava e immaginava quali misteri potessero celarsi in quelle terre. E leggere anche le distanze specifiche negli spostamenti e i mezzi di trasporto a disposizione (ognuno con la sua velocità in km/h) mi ha fatto venire voglia di visitare quei posti.

Ma cosa rende Uppsala tanto speciale?

Recensione del contesto storico di Vaesen

Prima bisogna fare un passo indietro. Come mai alcune persone non sembrano più in grado di percepire i Vaesen, ovvero le creature soprannaturali? Semplice, perchè oramai solo in pochi possiedono la Vista, ovvero un contatto con questo pericoloso mondo sovrapposto alla realtà.

In passato coloro che possedevano questo dono erano in tanti e si erano organizzati nella Società. Essa era, di fatto, una famiglia allargata di persone dotate di questa peculiarità, le quali hanno deciso di riunirsi per poter offrire i propri servigi al resto della popolazione. Dopo aver reso un castello il loro quartier generale, sono diventati di fatto un’agenzia investigativa del soprannaturale. Il manuale ne contiene una dettagliatissima storia, con tanto di eventi principali e membri celebri; anche questo elemento aiuta a creare un incredibile senso di immersione (oltre a facilitare il lavoro del narratore). Con il passare degli anni però la gente covava sempre più pregiudizi e scetticismo nei loro confronti (probabilmente anche legati allo sviluppo tecnologico) e per questo l’associazione si sciolse.

Ora però un gruppo di persone, accortosi di avere la Vista, comprende che i Vaesen sono ancora presenti e pericolosi. Decidono dunque di collaborare e occuparsi di tutti quei misteri che avvengono nelle periferie e nelle campagne. Decidono dunque di rifondare la Società.

Nel corso delle loro avventure il castello avrà un ruolo centrale, svolgendo il compito di base operativa in cui curare i propri traumi e rifornirsi di nuovo equipaggiamento. Inoltre con il tempo può essere popolato di aiutanti e inservienti e ampliato in quanto a strutture (per dargli nuove funzionalità).

E i giocatori interpretano proprio loro: i nuovi membri ri-fondatori dietro a questa discussa associazione.

Gli indagatori del soprannaturale

I protagonisti di Vaesen sono semplici persone e questa recensione ora vi spiegherà in cosa differiscono dal resto della popolazione. Semplice: un trauma. Un qualche tipo di evento segnato ha causato loro l’insorgere della Vista e li ha indotti a seguire questo destino. Prima erano normalissime persone e questo viene a galla con la selezione di un archetipo, ovvero una delle dieci classi che ne indica le competenze. Esiste anche un metodo di creazione con tabelle casuali e percorsi di vita, nel caso si preferisca questo approccio. In ogni caso trovo utile e interessante utilizzare gli archetipi presenti, tutti molto a tema con l’ambientazione (dottore, cacciatore, occultista, scrittore…).

Inoltre è importante delinearne un nome, un’età, un motivo specifico che ha indotto a intraprendere questo percorso e un segreto oscuro; quest’ultimo è qualcosa che il personaggio tenta di tenere nascosto perchè potrebbe metterlo nei guai. Da ciò si evince anche l’importanza che questo GdR ripone nei legami tra personaggi e, proprio per questo motivo, consiglia anche di creare dei ponti tra i personaggi giocanti. Oltre alle risorse umane è importante tenere conto di quelle economiche e, nello specifico, dell’equipaggiamento. Ogni oggetto permette di effettuare attività specifiche o dona dei bonus in determinate circostanze. Con il progredire delle avventure i personaggi potrebbero anche trovare alcuni mezzi per utilizzare la magia, cosa però assai rara.

Per quanto riguarda il lato numerico, ogni PG ha quattro attributi, ad ognuno dei quali sono legate tre abilità; essi sono Fisico (Agilità, Combattimento Ravvicinato, Forzare), Precisione (Medicina, Combattimento a Distanza, Furtività), Logica (Investigazione, Apprendimento, Attenzione) ed Empatia (Ispirazione, Manipolazione Psicologica, Osservazione Comportamentale).

Esistono poi anche dei talenti che donano vantaggi unici e circostanziali.

Recensione delle meccaniche di Vaesen

Come interagiscono tutti questi fattori? Nonostante la discreta personalizzazione possibile, fluisce tutto in maniera scorrevole grazie all’Year Zero Engine. Questo motore di gioco sta avendo successo perchè riesce a fornire una buona profondità nelle meccaniche senza cadere nell’eccessivo tecnicismo; ne deriva quindi una narrazione molto fluida e piena di azione. Il sistema è anche molto semplice da spiegare: si lancia un certo numero di dadi a sei facce (determinato dalla somma dell’attributo e dell’abilità usati) e ogni 6 rappresenta un successo; ogni prova necessita di un determinato numeri di successi per avere buon fine (da 1 a 3). A proposito di dadi, una nota di merito va fatta a quelli a tema disponibili sullo store; il loro stile coincide perfettamente con quello di Vaesen (allego a questa recensione una testimonianza visiva).

A queste prove possono essere aggiunti d6 in base a vari fattori. L’aiuto di qualcuno dona da 1 a 3 dadi extra. Alcuni oggetti possono avere effetti simili. Una volta per sessione si può invocare un Vantaggio di vario tipo che aggiunge 2 dadi. Se si dovesse realizzare un numero di successi superiore a quello richiesto, essi forniranno benefici aggiuntivi in base alle circostanze. Non passare una prova, invece, può causare Condizioni, ovvero status negativi che pesano sul fisico e sulla mente del personaggio; in mancanza dei classici punti vita, essi fungono anche da “danni”. Si può anche accettare di subire uno di questi malus, per poter “spingere”; questa azione permette di tenere i dadi di successo e ritirare tutti i fallimenti per una determinata prova.

Con queste semplici meccaniche si suddivide la narrazione in Misteri (ovvero avventure, o casi da risolvere) ed essi in scene. Questo permette di vivere solo ciò che giova alla creazione di una storia emozionante.

Bisogna saper lottare per la propria vita

Tra queste scene ce ne saranno ovviamente alcune di combattimento, elemento fondamentale in quasi ogni gioco di ruolo. Esso è diviso in turni e inizia con il tiro di iniziativa, che avviene tramite l’estrazione di una delle 10 carte numerate (allego alcune immagini del mazzo di carte tematico di Vaesen in questa recensione); fatto questo si procede dal valore più basso a quello più alto. Durante il proprio turno, ogni creatura ha a disposizione un’azione lenta (come un attacco) e un’azione veloce (come uno spostamento o una schivata). Ogni successo permette di infliggere Condizioni al bersaglio, fino alla sua morte. Le armature e le coperture possono evitare che questo accada.

A tal proposito, per gestire al meglio un conflitto è importante che il narratore disegni una mappa della zona in cui si svolge. Esso permette di rappresentare zone distinte tematicamente. Non ci sono calcoli in quadretti o unità di misura precisi, ma ogni zona dista “uno spostamento” da quelle limitrofe e ogni arma ha una determinata gittata in “numero di zone”. Sulla mappa vanno anche annotati gli oggetti che possono fornire copertura o che possono essere distrutti per accedere a zone altrimenti bloccate; tutto questo dona un discreto dinamismo ad un sistema che, come detto, non aspira a tecnicismi complicati.

Vi sono poi una serie di semplici regole aggiuntive per circostanze (lotta, fuga, inseguimenti, imboscate e attacchi furtivi) e danni (paura, esplosioni, fuoco, veleno, cadute, fame e sete) particolari.

I Vaesen, le creature del mito

Bisogna però fare una distinzione: i combattimenti portano alla morte degli avversari solo nel caso in cui questi siano umani (o animali). Nel caso di Vaesen la situazione è diversa e questo paragrafo della recensione farà chiarezza a riguardo. Le creature appartenenti ai miti nordici possono solamente essere rallentate o tenute occupate con le armi convenzionali. Per dare loro la pace, per placarle o per porre fine alla loro vita sono necessari dei rituali, uno per ogni creatura. Essi si rifanno alle vere leggende di quelle terre e sono estremamente affascinanti.

Lo stesso fascino accompagna le creature stesse. Sono tantissime e, seppur sia presente un metodo per crearne di nuove, non se ne sente affatto la necessità (soprattutto perchò non stiamo parlando di un gioco in cui si affrontano orde di mostri). Sono divise in cinque categorie: spiriti della natura, famigli, mutaforma, spiriti dei morti e mostri. Ogni creatura ha una scheda dettagliatissima che, oltre a presentarne le caratteristiche (differenti da quelle dei PG), propone molto altro. Aspetto, abitudini, magia e condizioni specifiche, comportamenti e gusti tipici e segreti. La loro natura magica (suddivisibile nelle categorie: incantamenti, maledizioni e magia dei troll) si pone in un delizioso contrasto con la natura tecnologica sempre più incombente nelle città. Ognuna di esse ha tutte le carte in regola per essere il fulcro di intriganti avventure.

A proposito di carte: il mazzo tematico di cui parlavo prima comprende anche 23 carte raffiguranti gli altrettanti mostri, con sul retro una loro breve descrizione.

Altri contenuti di Vaesen

Nel manuale sono anche presenti vari consigli per il narratore. Sia per quanto riguarda il mondo di gioco e una sua eventuale personalizzazione, sia per quanto riguarda il regolamento e il come strutturare i vari misteri da indagare. Un altro accessorio utile è lo schermo del master, molto bello da vedere e con tutte le regole principali sul lato interno; con esso è anche compresa una strpitosa ed enorme mappa, con da un lato tutto il nord Europa e dall’altra Uppsala.

Per aiutare i narratori alle prime armi (o quelli pigri, come il sottoscritto) è anche presente un’avventura già fatta e completa. Essa è adatta a personaggi appena creati (sebbene possano, accumulando esperienza migliorare le proprie capacità e lo sviluppo del quartier generale) e può essere portata a termine in due o tre sessioni. Si intitola “The Dance of Dreams” e, senza far spoiler, prevede delle indagini riguardo ad un revenant che non ha trovato la pace dopo l’assassinio di un uomo, avvenuto anni prima. Questo mistero mi ha colpito profondamente per la cura con cui è stato realizzato, risultando ben più di un riempitivo o di un contentino. Al suo interno troviamo anche mappe dedicate e disegni degli indizi e degli oggetti di gioco (come un foglietto di appunti).

Il manuale si conclude con la scheda del personaggio (con cui creare il proprio personaggio) e la scheda del quartier generale (su cui annotare i progressi del castello). Sono entrambe molto semplici, ma ben realizzate e funzionali.

Recensione dei materiali di Vaesen

A proposito di qualità, Vaesen trova in questo aspetto uno dei più meritevoli di lodi all’interno di questa recensione. I materiali fisici sono straordinari; la copertina del manuale brama solo di essere accarezzata, le pagine sono un piacere da sfogliare, i dadi sono solidi e appaganti da lanciare. Carte e schermo del master sono robusti e pratici. Tutto ineccepibile.

Ma vogliamo parlare delle illustrazioni? Johan Egerkrans è da sempre uno degli illustratori che più mi ha fatto emozionare e qua non si è risparmiato. Linee marcate di contorno, tratto sporco e pieno di significato, visi espressivi e colori sempre adatti a rafforzare il tema rappresentato. Ogni illustrazione potrebbe essere inquadrata e appesa ad una parete. Certo, alcune sono state riprese da altre sue vecchie opere, ma non ci vedo nulla di male; dopotutto ha attinto solo da quelle a tema, quindi va benissimo così. Ho adorato anche le mappe e la gestione degli spazi all’interno delle pagine. Questo è uno di quei manuali che non delude anche solo per la soddisfazione di essere posseduto. Devo ammettere che, tra questo e Mörk Borg (ma non solo), Free League si è dimostrato un editore dagli standard qualitativi decisamente alti.

Ultime considerazioni

Aspettavo questo titolo principalmente per il suo lato estetico e ne sono rimasto colpito per ogni aspetto. Riesce ad essere snello ma anche discretamente profondo, sebbene il suo punto di forza contenutistico sia assolutamente l’ambientazione.

Se avete voglia di scoprire e vivere in maniera genuina la mitologia e il folklore nordici, questo è il prodotto che fa per voi.

Se avete voglia di provare una bella esperienza horror dai tratti gotici, ma volete provare qualcosa di diverso rispetto ai soliti orrori cosmici tentacolati, questo è il prodotto che fa per voi.

Certo, i prezzi non sono troppo bassi e si avvicinano a quelli dei mostri sacri del settore, ma sinceramente trovo che siano completamente in linea con la qualità offerta. Penso che si sia già compreso da ogni frase di questa recensione, ma a me Vaesen è piaciuto davvero tanto e, per quanto mi riguarda, merita assoluta fiducia.

Se avete trovato interessante questa recensione di Vaesen, continuate a seguirci per scoprire prodotti simili!

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