Malavita – Primo Colpo | Anteprima

Malavita – Primo Colpo | Anteprima

Oggi vogliamo proporvi l’anteprima di Malavita – An Italian Crime Story, l’ultimo ambizioso progetto di Quality Games. Ringraziamo Mauro Longo e Acheron Games, un binomio che con Brancalonia ha già fatto parlare molto di sé, per averci messo a disposizione assieme a Valerio Ferzi una copia digitale di Malavita – Primo Colpo. Si tratta di una prima versione del gioco. Un ricco regolamento introduttivo ma anche qualcosa di più: Malavita – Primo Colpo ha infatti ben 90 pagine di materiale, che illustrano l’ambientazione, le regole del gioco e presentano un’avventura introduttiva.

Chi fosse interessato a Malavita – Primo Colpo può iniziare a seguire la pagina facebook ufficiale del progetto. Al manuale sono allegate una scheda personaggio da compilare, e tre di pg pregenerati. Anzi, per l’esattezza sarebbe corretto dire che parliamo della fedina penale di tre specialisti. In Malavita – An Italian Crime Story il tipico gergo dei giochi di ruolo viene sostituito da quello tipico degli articoli di cronaca nera e dei polizieschi anni ’70.

A Che Gioco Giochiamo

Il titolo di Malavita – An Italian Crime Story non lascia margine al dubbio. Il gioco si rifà in maniera palese al genere “poliziottesco” del cinema italiano degli anno ’70. Criminalità organizzata, polizia corrotta, banditi senza scrupoli e (dis)onesti antieroi. E ancora la città divisa tra i palazzi del potere e le cosche di cosa nostra. Le strade infiammate dal terrorismo nero e da quello rosso. Malavita – An Italian Crime Story porta sul tavolo da gioco l’Italia degli anni di piombo, sviscerandone i suoi aspetti peggiori.

Il setting è ambientato a Porto Franco, località costiera fittizia dal nome parlante. Causa il ruolo ricoperto durante la seconda grande guerra, la città gode infatti di una speciale franchigia che abbatte i dazi doganali. Il risultato è che la città è divisa tra i sei esponenti della Santa Croce, la criminalità organizzata locale, che ne controllano quasi ogni aspetto spartendosene il territorio. Le grandi organizzazioni mafiose italiane vivono ai margini di questo giro, cercando di conquistare il loro posto al sole ma riuscendo a gestire solo le periferie, affollate e degradate. I padroni si arroccano nei loro palazzi, vivendo di corruzione e festini all’insegna di orge e droghe. Il popolo lavora in fabbrica e scende in piazza cercando di rivendicare i propri diritti. La legge spesso non può fare nulla, e quando può farlo non è detto che le vada di farlo.

Anteprima di Malavita – An Italian Crime Story: il Sistema

Il sistema di gioco utilizzato è quello che Quality Games ha già reso famoso con il grande successo di Lex Arcana, ritoccato per l’occasione. Il gioco utilizza il classico “calibro” di dadi: d4, d6, d8, d10, d12 e d20, con l’aggiunta del d3. Non ci sono classi in cui progredire o nuove abilità da acquisire. Ogni Specialista ha sei Attitudini, che riflettono le sue innate capacità di reazione, e sei Capacità che ha affinato nel tempo per interagire con il mondo. I punteggi di questi attributi corrispondono alla somma del calibro di dadi che si può utilizzare. Ad esempio, un punteggio di 12 permette di tirare 1d12, ma anche 3d4, 1d8 più 1d4, o 2d6. Scegliendo quindi tra una media più stabile, o la possibilità di ottenere un successo esplosivo (o perché no, implosivo).

Per personalizzare la Fedina Penale dello Specialista sono necessari il suo Retroscena, i suoi Contatti e le sue Ambizioni. Dal punto di vista delle meccaniche invece, oltre che con i punti distribuiti tra Attitudini e Capacità un giocatore può selezionare i Tratti Noti. Si tratta di manovre speciali e bonus legati al suo addestramento, alle sue attitudini o al suo vissuto. Completano il tutto i Punti Vita, che definiscono sia la resistenza ai danni dello Specialista che la sua capacità di restare incolume, e i Punti Morale. Questi ultimi permettono di attivare alcuni Tratti Noti e di modificare l’esito di alcune prove.

C’è da sottolineare che Malavita – Primo Colpo presenta quanto necessario per iniziare a giocare e provare l’avventura introduttiva, ma non spiega come creare né come far progredire i personaggi. Anche le regole per permettere al Regista di condurre il gioco e gestire gli scontri sono in una versione compatta, e verranno espanse con il prossimo Malavita – Regole d’Ingaggio.

L’Esperienza di Gioco

Malavita – An Italian Crime Story è un progetto molto ambizioso. I temi che va a toccare non sono caldi, ma scottanti. Non è semplicemente uno dei tanti giochi che permette di interpretare un criminale; negli ultimi anni abbiamo visto molti di questi titoli, con i più svariati approcci. Il contesto è quello che fa la differenza. Gli anni di piombo non vengono mai apertamente definiti come tali, solo citati nel soprannome di Porto Franco: la città di piombo. Tuttavia è possibile respirarli ad ogni pagina del gioco. Più che una ricostruzione, un revival di quanto hanno lasciato nella cultura popolare. Un’immersione nel sapore che quel periodo aveva. Un sapore amaro come quello delle ultime briciole di cocaina strofinate sulle gengive.

Anche la grafica del manuale aiuta. Oltre alla magnifica copertina, che riprende alla perfezione lo stile delle locandine dei film poliziotteschi degli anni ’70, anche la grafica interna richiama quel periodo. Pagine che sembrano uscite dai giornali si alternano ad altre che paiono dossier della polizia. Artwork che richiamano le riviste dell’epoca o i gialli illustrati. Tutto quanto è curato nei minimi dettagli perché una sessione di Malavita – An Italian Crime Story sia un’esperienza altamente immersiva in una delle nostre pagine più buie. Dove la politica e la cronaca nera si fondevano in un unico, torbido vortice.

Aurora Non Deve Morire

L’avventura introduttiva presentata in Malavita – Primo Colpo è particolarmente significativa. Non solo perché intrigante da giocare, ma perché perfetta a presentare tanto i temi del gioco, quanto il modo in cui gli autori hanno pensato che vadano affrontati. Non ci soffermiamo troppo per evitare spoiler, ma qualche parola va spesa.

Aurora Non Deve Morire è pensata per essere giocata con i tre Specialisti pregenerati che accompagnano Malavita – Primo Colpo. L’ambiente è controllato, ci si sposta in pochi quartieri, interagendo con un ventaglio di Comparse, Figuranti e Antagonisti strettamente correlato alle scelte dei giocatori. E ce ne sono molte da prendere. Alcune si escludono mutualmente, altre possono essere portate aventi in contemporanea. Il solco tracciato per i personaggi non è mai fisso; è impossibile lasciarsi trascinare dagli eventi.

Il ruolo del Regista è duplice. Da un lato deve scandire bene i tempi, fondamentale per evitare che gli Specialisti si rilassino troppo e perché sentano sempre la pressione. Dall’altro deve gestire le atmosfere, aiutando la potenza dell’ambientazione a farsi sentire vivida. Cosa non difficile, soprattutto perché l’avventura prevede una serie di passaggi ad alto impatto emotivo. Nonostante tutto, come detto la strada non è rigida. Gli Specialisti possono influenzare gli eventi in più modi di quanti non potrebbero immaginare inizialmente. Anche il finale non è scritto: in caso di riuscita, Aurora Non Deve Morire presenta comunque una serie di alternative tra cui scegliere. A seconda di quello che il Regista riterrà il finale drammatico più interessante da proporre ai giocatori.

Anteprima di Malavita – An Italian Crime Story: Conclusioni

Come anticipato, Malavita – An Italian Crime Story è un gioco molto ambizioso. Lo rende già chiaro la scelta di proporre un regolamento introduttivo decisamente corposo. Per mole, per contenuti e per approccio all’introduzione al gioco, possiamo considerare Malavita – Primo Colpo quasi il primo di una serie di volumi. La domanda è se quest’ambizione sia stata soddisfatta o meno.

Per noi, la risposta è un convintissimo sì. Parliamo di un gioco di ruolo rivolto a un pubblico maturo, che tocca temi sensibili. Molti giocatori potrebbero restarne disturbati, ed è giusto che non si cimentino nei panni di uno Specialista. Ma per chi vuole provare a ricreare quegli anni in cui la polvere da sparo, le paillettes e la cocaina si mischiavano indifferentemente, Malavita – An Italian Crime Story è un’esperienza unica. Da provare con la giusta colonna sonora e con l’intento di capire se il proprio specialista è un angelo vestito da diavolo, o un mostro al di là di ogni redenzione.

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